30 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI spetta al Marsigli, il quale - come fu scritto - “ alla liberazione di questo schiavo ha cooperato in tutte le più valide e possibili maniere „5I, passa da Bologna diretto a Roma con poco buone notizie sul-l’assedio di Vienna un corriere, che porta anche questa : “ che si stava con pena non sapendosi da molti giorni nuova di Luigi Marsilli (del quale qua erano molti spazii che non se ne sapeva), dubitandosi o che fosse stato fatto schiavo in Turchia, o fossesi annegato nel Rab, o stato ucciso nella battaglia che si fece al medesimo Rab allora quando 1 turchi lo volsero passare e che seguì un vigoroso conflitto „ 5S. Era il 18 agosto, e quel che fosse intanto accaduto al valoroso bolognese lo sappiamo dalla sua bocca: ferito e fatto prigioniero in uno scontro del 2 luglio, era passato dalle mani dei crudeli tartari a quelle dei turchi, comprato dal pascià di Teme-svàr, era stato portato sotto le mura di Vienna assediata e proprio in quel giorno primo di agosto, che Bologna festeggiava lo schiavo liberato col suo valido aiuto, egli aveva invano tentato la fuga, per la quale condannato a morte sarebbe stato decapitato come tanti altri cristiani sulla riva del Danubio, se due poveri bosniaci non l’avessero salvato. I tre testi che più avanti si pubblicano dicono questo e altro, con molti interessantissimi particolari, a cui qua e là poco o nulla si potrebbe aggiungere spigolando da qualche altra scrittura marsigliana; come, dallo Stato militare dell’ impero ottomano, per la fuga dei turchi da Vienna e lo strano modo usato dai tartari nel traversare i fiumi a nuoto, con schiavi e cavalli 54.