146 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI Cesare nel congresso di Possonia; ma in un medesimo tempo vidi che disarboravano i stendardi da posto, ritirandosi tutta l’infanteria. Per il che rivoltandomi acremente al conte Budiani e agli ungheri tutti, e richiedendogli della causa di tal’ improvvisa risoluzione, mi fu risposto universalmente: che non volevano servire, a causa di non essere pagati, e che volevano andare alle proprie case per capitolare coll’inimico. Il conte Budiani succedette nel dirmi : “ Imparate voi altri tedeschi di far conto de’ poveri ungheri e di non mangiar tutto „. A tal temerario parlare denudai la spada e gli dissi : “ Conte Budiani, questa è la fede promessa a Cesare? S’aspetta a far doglianze per le paghe quando l’inimico è a fronte e conseguentemente senza tempo di chiedere denaro al Duca? „. Lasciai il conte Budiani e mi posi nel mezzo degli ungheri, animandoli ad alta voce con le ragioni, assicurandoli di volere con loro morire in sì bella occasione, raccordandoli che tutti gli abitanti stavano tra i monti dell’Austria e il fiume e godevano la quiete delle proprie case su la nostra fede, e per maggiormente animarli gli diedi tutto quel poco denaro mi trovai. Replicandomi volerlo da Cesare e non da me, del che altamente dolendomi, gli obbligai a prenderlo; e tale a me dovuta azione piegò l’uni-