74 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI loro cavalli per quelle vigne tutte piene di spuntoni di viti, che in breve tempo mi avevano ferito le suole de’ piedi con dolori atrocissimi, che mi obbligarono di pregarli a decapitarmi; perchè non era possibile li potessi seguire. Ed appunto Dio, che mi voleva salvo, fece incontrare un cavallo macilento e abbandonato ; e da questi fu preso e postomegli sopra, in maniera tale che mi fu possibile di fare in vent’ ore di tempo la precipitosa marcia di fuga sino al di là dal fiume Rab, fra’ pericoli d’essere ogni momento decapitato o calpestato sopra de’ ponti de’ fiumi Rabniz e Rab. Nel campo di là dal fiume Rab, alla vista di Giavarino, non si vide che una sola piccola tendina da soldato a cavallo, sotto della quale fu ridptto il superbo visir; che allora più che mai si diede alla disperata barbarie contro dell’ uno e dell’ altro bassà, e particolarmente d’Ibraim visire di Buda, da tutto l’esercito venerato per la sua canizie e perchè disuase il gran visir dall’ impresa di Vienna ; che alla sua presenza lo fece strangolare, facendolo reo che non si fosse impedito il soccorso a’ cristiani. Si levò in quell’ esercito turco un così fatto tumulto, che una gran parte di esso per le selve di Vesprino cominciò a darsi alla fuga; che il gran visir cercò d’impedire con la forza, ordinando più corpi di cavalleria che decapi-