PREFAZIONE 31 A Bologna dunque dopo quella sconfortante e disperata notizia del corriere di Passau (attesta il Marsigli che gli si fecero addirittura l’esequie)55, non si seppe più nulla di lui fino al giorno 21 febbraio 1684, sotto la quale data il solito cronista, con le solite confusioni e inesattezze che non addosseremo al Marsigli, narra quanto segue:56 In questo giorno giunse un corriere spedito dal procuratore Civrani, nobile veneziano, a monsignor Antonio Felice Marsilli, con l’avviso d’essersi trovato Luigi Mar-silli, suo fratello, del quale si era tenuta certa la perdita al fiume Rab, quando i tartari vi giunsero per passarlo e portarsi all’assedio di Vienna, nella rivolta del Budiani, come altrove si disse; e gli dava parte come questo giovine cavaliere si trova schiavo in mano del bassà di Bosna, lontano tre giornate da Spalato, e che aveva accordato il suo riscatto in quattrocento zecchini ruspi, cento braccia di scarlatto, alcune vesti da donna, cendadi, specchi, corone et altro, e che egli aveva subito spedito colà una feluca con le prefate robe per non perder tempo, tanto più che gli aveva il bassà assegnato pochi giorni di tempo per dar compimento al contratto. Portò ancora tri lettere del medesimo Luigi: una al al conte senatore Riniero Marescotti, l’altra al padre abate Ercolani, suo zio, e la terza al senatore conte Francesco Carlo Caprara; nelle quali le dava conto come, essendo al passo del Rab per assistere a certe fortificazioni, giunsero i tartari e, fatto gran conflitto, egli restò lievemente ferito in due lochi e poscia, preso schiavo, eh’ era stato venduto tre volte e che il giorno di San Giacomo tentò di fuggire, ma accortosene quelli che lo custodivano, lo ripresero e li diedero cinquanta bastonate e poscia lo condannarono a morte e che nel mentre era condotto al patibolo, ove doveva esserli troncata la testa, il bassà di