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LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI
celebrasse la santa messa il nostro padre spirituale, alla quale avrebbe fatta egli la santissima comunione ; et avrebbe desiderato che facessero lo stesso anche gli altri fratelli, e ciò per unitamente ringraziare il Signor Dio della di lui ricuperata libertà; che in quanto poi ad altre dimostrazioni pubbliche, non voleva che se ne facessero. Onde replicatogli da’ suddetti assoliti che sì come si era fatta l’esposizione del Santissimo per pregare per la di lui liberazione, si contentasse almeno che si facesse ora lo stesso in rendimento di grazie; al che condescese, con esibizione di mandare la cera necessaria ; della quale Io pregarono a non incomodarsi, poiché li fratelli volevano farla a loro proprie spese; come in effetto dopo tal notizia chi diede denari e chi cera, ed il tutto si consegnò al camerlengo della compagnia, acciò facesse nella seguente domenica fare la suddetta esposizione nella nostra chiesa et, occorrendo spendere qualche cosa di quello di compagnia, lo facesse.
   Saggiamente questa volta non si venne a votazione”, ed è bello, dopo la modestia dell’onorando, vedere ora la gara disinteressata dei suoi confratelli. Per quel giorno solenne fu pubblicato un avviso a stampa, che fortunatamente ho ritrovato 71 e qui riproduco ; nel quale, certo per volontà del Marsigli, non si fa il nome del festeggiato. Dal verbale della festa, che trascrivo7!, altri tratti poi risultano, nobilissimi e commoventi: pare che un vento d’epopea spiri in quel punto dentro le umili pareti dell’oratorio di S. Maria del Riscatto e porti nella ristretta compagnia i palpiti e i sospiri della cristianità in armi, fremente sotto la minaccia turca. La presenza d’un eroe sa fare di questi miracoli.