168 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI e varia che quella del capopagina del Ragguaglio, che pare ispirato da questo passo : “ 1* abilità dei tartari ed abituazione a passar le acque nella guisa descritta è meravigliosa, attesoché un sol tartaro in camicia, disteso sul dorso del suo cavallo, col fischio e frusta farà passare a nuoto venti cavalli ed altri armenti sciolti „ ; e da quest’ altro : * ciascuno conducea uno schiavo che si riteneva alla coda del cavallo con le gambe rannicchiate ; nella qual forma passò 1’ autore Riporto poi questo tratto (da p. 47), che aggiunge più che ripetere osservazioni del Marsigli fatte in quei terribili giorni. Hanno que’ tartari loro zattera “ o ponticello volante fatto di fasci di arundini palustri o altr’ erbe legate... che attaccano alla coda del cavallo, col nome di saldau-sal, sopra de’ quali pongono i loro vestiti cattivi, arco, freccie e sciabola, che galleggiando mantengono quelli quasi asciutti, e col benefizio di simili fascetti, che sulle spalle legano a’ poveri schiavi, obbligano essi a passare le acque, imponendo loro tenere con ambe le mani la coda del cavallo e le gambe ritirate : che fu quello convenne a me sostenere a quattro passaggi delle acque de’ canali, che fa il lago di Neisiden, dove formasi il fiume Ramniz, che veggonsi nella Tav. XVI, e senza neppur l’aiuto della descritta fascina, non ostanti le duplicate gravi ferite che avevo. “ E questi passaggi erano per verità uno spettacolo delle miserie de’ cristiani, perchè chi lasciava la coda de’ cavalli avea per pena il sommergersi, e chi fosse stato renitente a mettersi a sì fatto cimento, su la riva erano tartari con la sciabola nuda pronti a decapitare „. Nelle pp. 119-124 della stessa parte dell’ opera si racconta e descrive 1’ assedio di Vienna come egli lo vide dal campo turco, indi la fuga, della quale basterà per il suo caso particolare rileggere questo tratto : “ La mattina del dì veniente per tutto il corpo dell’esercito turco si sentiva gridare giaur-jachinder, cioè gl’ infedeli sono vicini, e gran numero della milizia, che dovea pensare alla difesa del campo, cominciò a porre in sac-coccie di pelle quel poco di migliore che aveva, per metterlo sul suo cavallo, presagio di quella fuga che poi seguì. Io, che stava accampato alla dirittura della Porta del Soten, vedeva i turchi che co’ loro turbanti coprivano la falda del monte, come di bianco tappeto, vedeva, dissi, che ascendevano, ma con un moto sempre ondeggiante, poco avanzandosi e ritirandosi poco ; quando ecco