52 LA SCHIAVITÙ DEL MARSIGLI Nunziata di Firenze, soggiunge: “ dove lasciai appese le mie catene „ M. E il Ragguaglio fa parte, come sappiamo, delle Convenzioni conchiuse tra lui e gli uomini dell’arci-confraternita del Riscatto appunto il 21 marzo 1727, cioè cinque giorni prima eh’ egli venisse loro incontro sulla porta dell’ istituto “ con catena da schiavo su le spalle Non è ammissibile che togliesse alla chiesa fiorentina quell’ oggetto che rappresentava lo scioglimento d’un voto sacro fatto durante sì crudele prigionia, e proprio allora che ne pubblicava per la stampa il ricordo. D’altronde, se le catene che portò quel dì nell’ istituto fossero state quelle vere della sua schiavitù, il maestro de’ novizi che compilò il verbale della festa ci avrebbe tenuto a farlo sapere; invece esso si esprime in questo modo generico : “ con catena da schiavo come dicesse: col simbolo della schiavitù. E proprio così, portando “ catenelle indicanti l’impresa del riscatto ,, voleva il Marsigli, secondo che abbiano riferito, comparissero nelle pubbliche funzioni tutti gli schiavi redenti. S’ha da credere perciò che le catene conservate nel Museo zoologico non sieno quelle della schiavitù del Marsigli, lasciate da lui a Firenze già nel 1684 e andate poi perdute; bensì quelle altre che usava nelle cerimonie religiose. Onde l’iscrizione del Rocchi andrebbe corretta, non solo perchè prolunga la schiavitù da 9 mesi fino quasi a 2 anni, ma anche perchè su quel proposito non dice la verità. Seguitando a sfogliare gli atti dell’arciconfrater-