RAGGUAGLIO 6l malanimo per la Corte di Vienna. E con un espresso avvisandolo, il Duca di Lorena mi rispose, con una lettera italiana tutta di suo pugno, che non dubitava punto della verità de’ miei avvisi, ma secondo li replicati ordini della Corte doveva lasciare intatta quella parte d’Ungheria da qualunque truppa tedesca, e che ritirava anche dall’isola del Rabao tutti i soldati alemanni, lasciandomi solo 120 dragoni per mia scorta, bastanti per ritirarmi su le truppe unghere, o pure per Capovar all’armata, o verso l’Austria. Il giorno dedicato a S. Pietro i tartari in tre luoghi della medesima isola attaccarono e dagli ungheri, che meco ivi erano con li miei dragoni, furono respinti; e li primari magnati della parte superiore del fiume Rab, sentendo quell’attacco dalla parte dove io era, entrarono tutti nell’isola del Rabao, dove erano più vicini alla fortezza di Papa, presidiata da ungheri, che apersero le porte alle truppe del Tekeli e al di lui ministro. 11 generai Budiani mi mandò nel mio posto un aiutante, con l’avviso preciso che il giorno delli 2 di luglio sarebbe stato l’attacco grande de’ tartari nell’isola del Rabao e che per questo ancora mandava 800 soldati ungheri nella medesima isola, assicurando che loro nel sito di Budael avrebbero fatti gli ultimi sforzi, come