67 specie essi sieuo, giacche i medesimi cagionerebbero dei danni inevitabili sia mediante il calpestio (bovini, cavalli, asini, capre, pecore, suini) sia col mangiar le sementi (majali, galline, uccelli, topi). Pegli animali primi nominati è sufficiente una perfetta chiusura del seminato con muro e siepe, pei volatili si usano quei stessi mezzi che vedonsi adoperati negli orti, quantunque colgono in casi rari il pieno effetto; per i topi si adoperano diversi veleni, colle dovute precauzioni onde impedire conseguenze funeste. Altro mezzo confacente si è l’inaftiamento dei seminati tosto finita la seminagione, il quale diventa anzi necessario, specialmente nella primavera se le pioggie si lasciassero desiderare per molto tempo. Tale necessità è richiesta precipuamente nelle terre leggiere (rosse), e viene stabilita dalla siccità della terra. Presentasi opportuno di cuoprire leggermente con frascame le piante molto tenere nella gioventù, e quelle pure che non sopportano 1’ immediata influenza del sole come gli abeti, faggi, larici onde diffenderle dai cocenti raggi solari finché siensi a sufficienza fortificate. Quest’ ultimo scopo può altresì essere raggiunto mediante semina mista a striscie, cioè associando alle sementi di piante delicate, altri semi di specie non esposte a simili pericoli, e di sollecito sviluppo, come 1’ ailanto, 1’ acacia, i pioppi, i quali devono venir seminati in striscio intercalari fra le prime.