42 picarsi coi piedi anteriori sugli alberi giovani per arrivare alla cima dei rami più alti. La pecora al contrario è 1’ animale il meno pericoloso pei boschi, atteso 1’ istinto suo opposto a quello della capra, preferendo essa di nutrirsi piuttosto di erbe che di foglie di piante lignee, e depascendosi di regola di queste soltanto in mancanza di quelle e ciò specialmente al tempo in cui si sviluppano le foglie che sono molto tenere, vale a dire in primavera. Però anche in questo caso non arreca grave danno, mentre si limita a cibarsi delle sole foglie senza mordere i ramicelli. Un eccezione succede soltanto relativamente alle piante d’ olivo di cui la pecora cibasi assai volentieri delle foglie e dei polloni novelli. Egli è perciò sufficiente d’ impedire 1’ introduzione delle pecore nei boschi cedui nel primo anno e durante i primi due mesi dopo lo sviluppo delle foglie, esclusi i boschi contenenti ulivi selvatici, pei quali si richiede un interdizione più lunga. I suini arrecano lieve danno ai boschi cedui, eccettuato il caso che le piante producano sementi che servono al loro nutrimento (ghiande, faggiuole castagne), e che queste sementi fossero destinate alla parziale riproduzione del bosco. Nelle culture artificiali però, dove la riproduzione avviene in seguito ad impianti o seminagioni, questi animali devono essere assolutamente esclusi, atteso chè essi possono cagionare fortissimi danni grufolando la terra ed escavando con ciò le pianticelle o sementi. Gli animali grossi (bovini, cavalli, muli ed asini) arrecano considerevoli danni, amando essi di pascersi delle foglie che prendono assieme alle cime