174 i margini sono gu orniti di bande di ferro, larghe 1 pollice ed alti V3 - ’/2 pollice. Sotto i punti di congiunzione dei due travi, ed alla metà degli stessi, questi poggiano sopra legni traversi, oppure; dove il terreno lo richiede, sopra cassoni di legno ripieni di sassi o sopra pietre; mentre tutto il rimanente è sospeso. Qualche volta tale appoggio viene ommesso, potendo cioè i travi immediatamente poggiare sul terreno. Da questa breve descrizione del sistema in discorso, (secondo il suo inventore chiamata Lopresti) risulta che anche i carri devono essere appositamente costruiti. Essi consistono in due traini congiunti tra loro ma movibili ognuno per sè, ed hanno per lo più 7 ruote di ferro del diametro di 9-12 pollici, cioè 4 per parte che corrono sulle bande di ferro sopra accennate, aventi una cornice di 4 pollici, colla quale viene impedito il deviamento del carro. Sopra tali carri si possono trasportare fino a 50 centinaia, ossia 2 klafter di legna. Essi percorrono la ruotaia in giù in seguito al proprio peso, purché il declivio non sia minore di y, e non maggiore di 5°10 in complesso, e 8°/0 in singole sezioni. Alla parte di dietro del carro (vaggou) è applicato un meccanismo, onde poter diminuire la velocità nei forti declivii, ed all’ occorrenza arrestare i carri stessi. Questo sistema che richiede una spesa di circa 2000 fiorini per ogni miglio italiano di lunghezza, ha il grande vantaggio che|il trasporto \ìel legname segue senza impiego di forze animali, o di mac-