157 Si pratica perciò un’ incisione nel fusto, 1 piede sopra il suolo, la quale dapprima non si deve estendere più di un terzo della circonferenza e ad un piede d’ altezza, che però durante il primo anno viene a poco a poco portata a quella di due piedi circa, mediante continuata incisione nella parte superiore della ferita stessa, rimanendo ferma la larghezza. L’ incisione stessa poi è superficiale, levando soltanto la corteccia ed il libro, ad eccezione della parte inferiore, dove si pratica un’ intaccatura orizzontale profonda 2 a 3 pollici, affinchè i succhi possano ivi fermarsi e concentrarsi locchè viene agevolato mediante piccole stecche di legno intaccate ad ambe le parti del legno scoperto della ferita in direzione obbliqua verso il suddetto incavo, onde condurre i succhi allo stesso, ed impedire il loro uscire sulla corteccia, dalla quale potrebbero essere difficilmente distaccati. La stagione in cui si incomincia la raschiatura è la primavera, dopo che il succo delle piante è entrato in moto, e durante i tempi asciutti non freddi; la raschia sorte dai vasi del legno, e si espande correndo lentamente al piccolo scavamento eseguito alla parte inferiore della ferita, dove viene, se è possibile, tosto raccolta mediante appositi cucinari. Rimanendo la resina qualche tempo esposta all’ aria, essa si condensa, e viene allora raccolta con strumenti di ferro, continuando il tal modo fino a tutto Settembre, passato il quale non si deve più oltre praticare nuove ferite, come colla fine di Ottobre deve essere sospesa la raccolta della resina, affinchè la ferita possa ancora coprirsi di nuova