126 Nel primo metodo le legna vengono ridotte ad una lunghezza da 6 a 8 piedi, e poste orizzontalmente sul terreno a ciò destinato, dimodoché tali cataste prismatiche ricevano una lunghezza di 12 a 15 piedi, un altezza di 6 piedi da una, e 3 o 4 piedi dall’ altra parte, ed una larghezza eguale alla lunghezza della legna. Sulla superficie delle cataste ov’ è la minore altezza resta aperto un vacuo quadrato di circa 2 piedi in larghezza e lunghezza per ricevere le legna sminuzzate ardenti, destinate a dar fuoco alla car-bonaja. La catasta viene poi in tutta la superficie, cioè tanto di sopra che alle parti laterali coperta di terra possibilmente mescolata con polvere di carbone rimasto da anteriori carbonaje ; e ciò per impedire 1’ accesso dell’ aria in quantità maggiore di quella che occorre per la carbonizzazione, cioè per mantenere la catasta in fuoco senza fiammeggiare. Alle parti laterali la terra dev’ essere sostenuta con assi sostenute mediante pali. Preparata in tal modo la carbonaja essa viene accesa come fù già sopra accennato, mediante immissione di legni minuti ardenti nel buco rimasto vacuo, il quale viene poi chiuso appena che la carbonaja stessa ha preso fuoco. Il secondo metodo consiste nel dare alla carbonaja una forma sferoidale, di cui la base è un circolo, loccliè si ottiene ponendo i legni verticalmente attorno tre pali o stanghe alte da 12 a 20 piedi (secondo la dimensione della carbonaja), le quali furono prima impiantati in forma di triangolo, e legati opportunemente, affinchè i primi legni