ARMI DA CORDA E LANCIATOIE 8l dove sopra un paro di eminenti forche sia dal ministro di giustitia impicato per la gola si che muora 12. - 3. Dalla sentenza del 16 giugno, ove si parla di un balestrino con frcecie, arma diabolica et detestanda, nasce la convinzione che l’arma descritta appartenne allo Zerbinelli, mentre la balestrina del Carrara è compresa nelle indicazioni del Registro del 1773, Balestrini antichi... 2. Nell’inventario del 1548 le Balestre citate assieme a quella del Carrara erano j, il che vorrebbe dire che nel 1773 ne erano rimaste ancora 2, ed oggi, pur troppo, sono sparite anche quelle ! Ciò che poi mi fa supporre si tratti di arma di epoca più recente è il lavoro stesso eseguito perfettamente laddove all’epoca del Carrara, secolo XXV, non sembra potesse farsi. 11 Rossi nel suo manoscritto dice :... et ima balestrina la quale e tutta dì ferro e fa gra passata, et era di un Carrara, ultimo Signor di Padova, et esso l'adoprava a tirare alli poveri villani et sparandola non fa alcu?i rumore et si pub anco portare in scarsella. Il Gravembroch riporta un disegno di una balestrina poco dissimile da quella descritta con la seguente notizia: Balestrino adoperato da Francesco Novello ultimo Signore di Padova. Malgrado le asserzioni del Rossi e del Gravembroch ritengo sempre che la balestrina appartenne allo. Zerbinelli. Forse all’epoca dei due autori esistevano nelle sale del Consiglio dei X l’una e l’altra, non solo, ma dovevano differire soltanto nella finitezza del lavoro, poiché in un’arma di tal genere e di si piccole dimensioni poche differenze possono apportarsi. Questa somiglianza probabilmente è stata causa dell’equivoco. h 30-33 — Archi di corno (fig. 70) rivestiti internamente di legno. Hanno perduta col tempo la loro forma primitiva, che però nella figura è indicata punteggiata, giusto come si vede nella leggenda di Santa Orsola del Carpaccio, e precisamente nel penultimo quadro che rappresenta l’arrivo della Santa a Colonia (RR. Gallerie, Venezia). Questa sorta di armi* è piuttosto rara oggidì; pur tuttavia vari esemplari si trovano raccolti al Museo Civico nella sala del Morosini. Fio. ;o. 11