ARMI DA FUOCO CORTE 103 N 22 — PlSTOLETTO a ruota con due canne sovrapposte (fig. 81), la superiore a due ordini, l’inferiore quadra, lunghe entrambe 0,475. Due scatti con i rispettivi congegni di sicurezza. Cassa ed impugnatura di metallo, calcio a palla aprentesi a cerniera. N 23 — Terzetta a ruota con canna a due ordini, lunga 0,23, leggermente strombata con dorature ed incisioni per tutta la sua lunghezza. Sulle due fàcce laterali della parte quadra una iscrizione latina riportata sulla marca-171 e cioè : « Re si pi sci te et credite omnes gentes Jesus cepit facere et docere et dicere ». Cassa di legno intagliato a scacchi, e calcio corto, N 24 Terzetta a ruota rigata con canna quadra rigata lunga 0,306, lavoro di LAZZARO COMINAZZO (1). Cassa di legno con incrostazioni di metallo traforato, ponticello forato e grilletto tornito. Calcio a piè di cervo. Pesa kg. 1,100. N 25 — Terzetta come sopra con canna senza rigatura. N 26 — Terzetta come sopra con canna liscia sagomata esternamente a sei facce. N 27 — Terzetta a ruota con canna a due ordini, lunga 0,325. Cassa di legno con qualche fregio di metallo traforato. Calcio bipartito con piastra al sottocalcio, bacchetta con calcatoio. N 28 — PlSTOLETTO a ruota come sopra con canna lunga 0,38, e calcio a piè di cervo. N 29 —- Terzetta a ruota con due canne (fig. 81), a due ordini ciascuna, lunghe entrambe 0,29, e simmetricamente disposte ai lati della cassa. Due ponticelli e due grilletti, uno per lato, e due congegni di scatto, uno su ciascuna guancia. Cassa di avorio con incisioni raffiguranti ornati, uccelli ed altri animali. Sull’impugnatura e sul calcio figure di guerrieri e di donne. Da un lato la donna tentata dal serpente, e che, a sua volta, tenta l’uomo offrendogli il pomo, e dall’altro la donna col serpente fra le braccia, mentre l’uomo si trafigge con un pugnale. Le prime due figure sono nude, le seconde in parte coperte da un drappo, ad indicare la vergogna dopo il peccato. Calcio corto terminato a forma di ottagono. (1) Lazzarino Cominazzo fu un valente artefice costruttore di canne nel 1593; un suo nipote dello stesso nome visse nel secolo XVII, e si hanno notizie di armaiuoli Cominazzo fino al principio del secolo XIX.