ARMATURE INTERE DA UOMO E DA CAVALLO 7 colo XVI e non del XV, tanto più che nell’inventario del 1548 non è fatta parola di questa armatura sebbene il Gattamelata fosse già morto da molti anni. I larghi spallacci provano che è armatura veneziana; però le tre teste di animali, di cui quella centrale raffigura una gatta o una leonessa (fig. 5), non bastano ad identificarla (1). Fig. 5. 15 3 — Armatura equestre bianca su cavallo baio. Si compone delle pezze seguenti : Celata con goletta a due lame. Sulle facce del coppo sono incisi al bulino due cavalieri in atto di combattere e circondati da un doppio fregio ; sulla vista invece vi sono due teste di guerrieri circondate da un fregio simile al precedente. Sul coppo un cordone rilevato con pennacchiera e da ciascun lato, all'altezza dell’orecchio, una corona di otto fori. Al disotto della vista si notano traccie di doratura, il che fa supporre che anche gli altri fregi fossero dorati. La vista è fissata con perno alla ventaglia e su questa, soltanto a destra, si nota la stessa corona di fori che sul coppo. La ventaglia si fissa con gancio alla baviera eh’è di un sol pezzo e girevole intorno alle bande; Goletta con tortiglione per celata da incastro ; Corazza a petto rigonfio con fregio in oro sul petto raffigurante il Leone di San Marco e sulla schiena un disegno raffigurante una santa martire eseguito al bulino e dorato; Panziera e Guardareni di due lame fissate con perni ribaditi alla corazza; Spallacci eguali con Guardagolrtta ; Bracciali fissati con cinghie alla corazza ; Cubitiere (I) L’Angeluoci afferma che è del Gattamelata e consiglia anche che sia forbita e dorata. (Archivio Veneto, voi. Vili, parte 1).