ARMATURE INCOMPLETE E PARTI DI ESSE 21 sala delle Quattro-Porte. Però manca tra i doni ogni indicazione di armi, scudi, ecc., pur essendovi un elenco esatto di questi, sia in caratteri persiani, che tradotto. Che questi oggetti sieno di origine orientale è fuori di dubbio, e invero l’ipotesi e la tradizione sono accettabilissime riflettendo che con questo popolo spesso ebbero luogo scambi di cortesie e di doni, e quasi mai ciò avvenne col Turco od altro popolo di Oriente. Nell’Esposizione Principi, voi. XV, carte 143, è narrato che addì 17 maggio 1602 si presentò al doge Marino Grimani un giovane mercante veneziano di anni 22 a nome Angelo Gradenigo per esponer in scrittura alcune cose secrete et di appresentar un dono mandato dal detto Re Persiano ; indi segue :... fattosi chiamar nel Collegio il detto giovane con suo padre, appresentò egli una scattola con dentro una manopola di semplice ferro lustro et diede insieme una sua scrittura. Nella scrittura fra le altre cose parlando del Re Persiano è detto: et mi consegnò questa manopola dicendomi che la portassi a V." Serer nità in confìrmatione dell’amor che porta a questa Ser.""' Rep.c" et a tutta la nàtione Veneta. A voce poi parlando della manopola disse il Gradenigo : ella è alla giusta mano di quel Re, il quale fece scrivergli sopra il suo nome inciso in oro prima che dargliela ad appresentarla a S. Ser.tà Segue alla narrazione l’ordine: La manopola si riponerà nelle sale del-l’III.m0 ConsS dei X. Devo far rilevare che sulle manopole C 52, C 53 manca ogni traccia di incisione, nè è da supporre che questa sia sparita col tempo. Però ho voluto citare i documenti di cui sopra per meglio chiarire l’origine orientale di questi oggetti, dappoiché dal fatto narrato si può arguire che essi furono donati in altre occasioni, e potrebbe darsi che esistano i documenti relativi, che a me, però, non è riuscito trovare.