184 APPENDICE L’Arsenale si dimostrò ben presto insufficiente ai bisogni cui il Governo do vea far fronte, e si sa che nel 1298, a quanto riferisce il Galliccioli nelle sue Memorie venete, la Repubblica fu obbligata a far costruire ben 15 navi in uno squero che esisteva a San Marco dove sorge ora il giardino reale. PRIMO INGRANDIMENTO. Pochi anni dopo, infatti, nel 1303, venne giudicato necessario di apportare all’Arsenale un primo ingrandimento. Venne così all’Arsenale Vecchio aggiunta tutta la parte sud dell’attuale recinto, limitata al nord da una linea che correva da una torre situata poco a nord del canale Stoppare, alla Torre di San Daniele, che sorgeva circa alla metà del rivo omonimo. In questa parte dell’Arsenale vennero costruiti ben pochi fabbricati fra i quali la « Casa del Canevo», una officina remi ed alcuni depositi. SECONDO INGRANDIMENTO. Nel 1325 si procedette ad un secondo ingrandimento col quale venne aggiunto a quanto esisteva precedentemente la parte nota oggi sotto il nome « Riparto Alberi » ed un riparto, che oggi non esiste più, perchè venne scavato, a che consisteva in una lingua di terra, che univa le due sponde della darsena. Al punto di congiunzione Coll’Arsenale Vecchio venne eretta quella torre più tardi denominata « Campanella », demolita nel 1902, sulla quale era ultimamente sistemata la campana che dava il segnale del principio e fine di lavoro alla Maestranza. Solo nel secolo XV si cominciò la costruzione dei cantieri coperti. Venti-quattro di questi vennero eretti tutti intorno alla darsena Arsenale Vecchio, e di tali fabbricati venne anche circondata la maggior parte della darsena nuova, compresa fra il primo ed il secondo ingrandimento, dove era prima il lago di San Daniele. Due lapidi (1) che si leggono una sul settimo ed una sul nono pilastro di via Arsenale Vecchio stanno a testimoniare quanto sopra. (1) Nel corso di queste poche pagine occorrerà spesso citare iscrizioni unitamente a stemmi di famiglie nobili veneziane. Credo quindi necessario spiegare brevemente la ragione della presenza di questi stemmi. Poco dopo la fondazione dell’Arsenale, il Senato pensò di affidarne la suprema direzione a tre patrizi che si chiamarono Patroni dell’Arsenale e che duravano in carica 32 mesi. Varie disposizioni del Senato nelle diverse epoche regolarono i loro obblighi fra i quali vi era quello di dormire per turno di 15 giorni in Arsenale, conservando presso di loro le chiavi della porta. Alla carica di patrono venivano nominati giovani patrizi che avevano servito nelle pubbliche