I |2 CAPITOLO XVI R 38 — Numero 5 anelli costruiti nell’Arsenale di Venezia negli anni 1869, 1891, 1894, 1897, 1902 a ricordare rispettivamente i vari delle Regie navi : Vettor Pisani, 22 luglio 1869. Sicilia, 6 luglio 1891. . Governolo, i° maggio 1894. Saint Bon, 29 aprile 1897. Ferruccio, 23 aprile 1902. Nell’Arsenale di Venezia, allorché si vara una nave, si rievoca con speciale cerimonia il simbolico sposalizio del mare, che la Repubblica soleva solennizzare con grande magnificenza il dì della festa dell’Ascensione. Oggi si sospende alla poppa della nave un anello in modo che esso sia il primo a toccare l’acqua allorché la nave dallo scalo scende in mare. Così l’anello ripete la cerimonia del possesso e la nave segue immediatamente quasi a riconfermare l’antico dritto. Tutti gli anelli dopo il varo vengono conservati nel Museo (1). (1) A proposito di questa funzione, e perchè se ne possa da tutti ben comprendere ii significato, credo utile aggiungere qui un breve cenno sul Bucintoro e sulla festa dello sposalizio del mare. (Alcune tra le notizie che riporto le ho ricavate da una memoiia di dall’Oogaro pubblicata nella Nuova Antologia il i" ottobre 1866 e dagli Annali Urbani di Venezia del Martinelli). Il Bucintoro data dai primi secoli della Repubblica, ed è ricordato con questo nome la prima volta in uu registro dei Procuratori nel quale si parla dei consiglieri, che nel dicembre 1289 andarono a ricevere il Doge super Bucentaureum. Circa l’origine della parola Bucintoro varie sono le versioni, ne citerò due fra le più attendibili. Ad indicare una grossa nave da guerra usavasi la parola Buzo, che nel latino volgare scrivevasi Buceus, e, poiché la nave del Doge era piccola e do rata, si diceva Buzin d’oro donde Bucintoro. L’altra versione deriva dalla parola Buseant, che indicava lo stendardo di guerra dei Tempiarii, da cui venne il Bucent, stendardo di porpora e d’oro, e poiché lo stendardo dogale era, non solo di porpora e d’oro, ma portato da una nave ricca di dorature, ne venne la parola Baucent-aureum che poi si trasformò ed addolcì nell’altra Bucintoro. Del primo Bucintoro costruito a pubbliche spese e addobbato con grande ricchezza si ha memoria nel 1311; era però un Buzo privo di remiche veniva tratto a rimorchio. Reso questo inservibile dall’uso, nel costruire successivamente i nuovi, si migliorarono le forme e si perfezionò il lavoro fino a che nel 1525 Buzo si trasformò in una galea ricchissima per ornamento e dorature, nella quale vogavano al ;emo i fedeli Arsenalotti. I nuovi Bucintoro si costruirono dopo questo negli anni 1605 e 1728. Trovo in una recente «Relazione al Sindaco di Venezia sulla ricostruzione del Bucintoro » che nel concorso bandito nel 1724 per la ricostruzione di tale nave, fu dal Senato respinto un progetto, nel quale, agli antichi simboli ed ornamenti, si volevano sostituire riproduzioni delle gloriose imprese della Repubblica. Questo del 1724 fu appunto l’ultimo Bucintoro, e venne arso nel 1798 nell’isola di San Giorgio probabilmente per cupidigia del non poco oro che lo copriva. La festa dello sposalizio del mare ha origine dalla visita che il Doge soleva fare al Lido il giorno dell’Ascensione in memoria della vittoria riportata dal Doge Pietro Orseolo II sugli Uscocchi l'anno 997.