CAPITOLO I Nell’inventario del 1611, già citato innanzi, è la seguente indicazione (p i 7): L'armadura del Ser.m° Re di Franza, petto, schena, goletta, brazzali, manopole, scarzelloni fino al zenocchio, celada una con la buffa et testiera da ca-uallo. Nel registro del Guerra del 1773 (p. 24) è detto: Armatura di ferro del Re di Francia Enrico quarto, con due alabarde da punta e da fuoco e coti visiera da cavallo mandata in dono alla Repubblica l’anno 1603 essendo ambasciatore il N. II. Marin Cavalli. Nella consegna del 1799 dello stesso Guerra alli Capi del R. Imperiai Arsenal si legge: Armatura di ferro del Re di Francia Enrico IV con due alabarde da punta e da fuoco e con visiera da cavallo una. Il Gravembroch nel manoscritto « Varie curiosità venete sacre e profane » (Museo Civico di Venezia) riporta un disegno molto primitivo di una parte di questa armatura con sotto scrittovi : Armatura del Vittorioso Henrico IV Re di Francia aggregato alla Veneta nobiltà l’anno 1600, da lui offerta alla Repubblica l’anno MDCIII. Infine il Rossi, nel suo manoscritto (Biblioteca Marciana, Documenti, Volume LX manoscritti del Rossi) dice: .... Dipoi nella terza sala vi è un’armatura di ferro lavorato alla zemina, che sta salda a botta d’archibugio con li suoi brazzali e questa è quella che il Re di Francia adoperava nelle guerre. Il disegno del Gravembroch è molto imperfetto e primitivo, tuttavia s’avvicina, nella forma, all’armatura attuale. Il Rossi parla di lavoro alla zemina . . .. ' Fio. 1.