CAPITOLO XVII Serie S — BANDIERE VARIE SI — Stendardo TURCO che si vuole preso dai Veneziani nella grande giornata di Lepanto (i). Misura m. 9.70 per 2.20 ed è di forma triangolare. Dal lato dell’inferi tura è tessuta una mezzaluna con punte chiuse, tra due soli raggianti. Nel vuoto interno della mezzaluna vi è una stella ad otto punte, di cui quattro a fiamma (fig. 90). Nella mezzaluna è scritto : La Illac ella Allah Mahammad rasul Allak (Non c'è altro Dio, solo Dio e Maometto suo Profeta). Segue un lungo rettangolo chiuso tutto intorno da una fascia ornata con fregi e nell’ interno è scritta a grandi caratteri la stessa frase che nella mez- (1) La battaglia di Lepanto fu combattuta il 7 ottobre 1571 Da una parte alleati Spagna e Napoli, Venezia, il Pontefice, i Cavalieri di Malta, ed il Piemonte con: 208 galee, 6 galeazze, 20 navi e 30,000 combattenti; dall’altra il Turco con: 196 galee di Costantinopoli, 7 galee di Algeri, 27 galee ausiliarie di Corsari e 50 galeotte e brigantini; questi con l’ammiraglio Ali, quelli con D. Giovanni d’Austria. Il combattimento fu accanitissimo tanto che uno storico ebbe a dire: Tutti fecero il loro dovere, questi per la Luna, quelli per la Croce. I vincitori avevano a lodare i vinti perchè nessuno conosce meglio la difficoltà di vincere che chi vince. I Turchi ebbero 8000 morti, 50 legni arsi e sommersi, 117 presi, 17,000 furono fatti prigionieri, morti molti capitani fra i quali il comandante supremo Alì, e furono liberati dalle catene circa 10,000 cristiani. Gli alleati ebbero 7500 morti di cui ben 2300 Veneziani! A proposito di questo combattimento e della parte importantissima che v’ebbero 1 Veneziani cito ciò che dice Jurien de la Gravière: Sans les Vénitiens la bataille n'aurait pas été gagnée : mais gagnée sans D. Juan, elle ri eût peut-être abouti à victoire aussi décisive. In memoria di tanta vittoria i Veneziani eressero all’ingresso dell’Arsenale un elegantissimo arco di trionfo a colonne binate, a cui sovrasta nel mezzo un attico col leone alato, e sopra una statua di Santa Giustina e due vasi scolpiti dal veronese Girolamo Campagna. Al monumento fu apposta l’iscrizione: VICTORIAE N AVA LIS MONUMENTVM — MDLXXI. 19