BANDIERE VARIE I47 2°. Giovan Paolo Contarini nell ' [Ustoria delle cose successe dal principio della guerra mossa da Selim Pascià ai Veneziani fino al dì della gran giornata vittoriosa parlando dell’arrivo a Venezia della galea di Onfrè Giustinian dice: ...Trascinano, per l’acque molte bandiere turchesche. 30. Niccolò Dogiioni nel Compendio Historico Universale pubblicato a Venezia nel MDCI dice (Parte VI, pag. 621): Manetta, stibito seguita la vittoria, il General Veniero, inuiato con la nona à Venetia Onfrè Giustiniano, che alli decinove del medesimo mese giungendo ai due castelli sparrò (come si solita) alcuni pezzi d'artiglieria, che sentiti diedero nelle menti dei Senatori e del popolo grandissima alterazione non si sapendo se buona 0 cattiva nouella recasse. Ma quando fu visto entrare con tante bandiere poste al riuescio, molte delle quale veniua strisciando per l’acque, et che giunto à terra i soldati vestiti alla turchesca per la maggior parte diedero lieto grido di vittoria, vittoria, si rallegrarono tutti... etc. etc. Da tutto ciò si conclude che arrivarono a Venezia bandiere turche fra i trofei di Lepanto; però dove queste fossero collocate e con quale ordine o decreto non mi è stato possibile di trovare. Nel dubbio che, all’epoca del dominio austriaco, queste insegne fossero state cambiate di posto, o tolte dalle chiese, ho fatto scrivere dall’Archivio di Stato di Venezia a quello I. R. di Corte e Stato in Vienna e riporto qui un brano della cortese risposta avuta : Negli Avvisi che gli Ambasciatori Imperiali a Roma usavano di procurarsi a Venezia ed univano ai loro rapporti a Vienna leggesi: « Venezia alli / j di dicembre 1571. Gionse qui l’altra mattina con una frugata il sopracomito Cicogna, non solamente storpiato, tutto fracassato dalle molte ferite eh’ egli ricevè nella giornata et si tirava per l’acqua sei bandiere et un bellissimo fanal de Turchi. Un soldato che nella giornata guadagnò la palla del stendardo regai de Turchi eh’è di argento indorato di peso di quatro libre di forma tonda con parole da una parte che dicevano : « Ai fedeli divino auspicio et ornamento nelle degne imprese Iddio favorisce Maometto » e dall’altra : « Iddio non ha altro Iddio Malmmeth nontio d’Iddio » ; scritte tutte in parole turchesche. La qual palla fu venduta da detto soldato ud un orefice per cinquanta scudi; et hauendola P orefice portata a donare à questi Signori ha avuto cento scudi et sarà detta palla fitta in luogo pubblico ». Non discordante da questa leggenda sarebbe l’incisione di Pietro di Hogue (Vittoria di Lepanto) ruppresentante il combattimento delle due navi Ammiraglie, e la conquista dello stendardo ammiraglio turco e della quale si può vedere una buona riproduzione nell’Annuario della Raccolta Artistico Storica