-251­ dero a botinare ne borghi gietando l'armi per caricarsi di bo­tino, cosÌ permetendo l'avidità de suoi oficiali, et cosÌ di mano in mano tutti quelli che havevano fatto il fatto loro carichi di bo­tino per ridursi in luogo sicuro. Et cosÌ fu' il motivo di una igno­miniosa rota fuori di ogni aspetativa. Mossi da l'esempio il resto delle milicie desiderosi di non essere precorsi da suoi compagni si diedero a far l'isteso, et nell'isteso tempo anco fu' sparsa voce « turchi, turchi» con la quale acrebe il di­sordine in maniera tale che senza freno di vergognosa fuga gietando l'armi a ter~. Turchi ancora non havevano oservata la natta confusione, ma credendo che fosse un qualche strata­giema fatto da nostri per tirarli nella rete, altro non tendevano che sollo alla conclusione di ritirarsi in Canea et abandonar le loro fortificazioni. Quando acertati del disordine nato tra nostri, videro rapresentarsi otima ocasione di asaltar con poca fatica e poco spargimento di sangue i nostri loro nemici; cosÌ stimando fosse acaduto per intenzione del loro Profeta Mao­metto. Apersero le porte di Candia Nova, et con impeto non ordinario asalirono i nostri, che di già eransi messi in confu­sione, et fuga tagliandone a pezi, facendone schiavi al numero di mille duecento, et altretanti morti, et cosÌ vilmente et co­dardissimamente hanno perso la vita, e la libertà. Il tutto acaduto dalla deboleza de comandanti a quali più proprio li sarebbe oRcio della cucina che il comando a milicie. CosÌ passò l'infelice esito del sbarco di Candia Nova con discapito della Publica Grandeza. Li comandanti erano Signori seguenti cioè li Ecc.mi Si­gnori Almerigo Prencipe di Modena, Monsù Grammoville Gie­neral de sbarco, Monsù Basco Tenente Gieneral, li Signori Colonelli erano il Batti Colone l Andrea di nacion Francese, il Colonel Vechia, il Colonel Fugeri di nacion Milanese. Mon­seur Gomorvil Tenente Colonel, il Magior Tomaso inglese. Tutti questi sopranominati hanno mancato al debito loro. Inal­zati da mestieri meccanici, quelli che fecero il debito loro fu­rono il Colonello Motta di nacion Albanese, Cap. Paolo Gini Gama Cimerioto, piutosto che rendersi si lasciò tagliar a pezi, Cap. Gini Gama suo figliuolo in questa facione restò morto, il Cap. Albrici della Nave Margarita, il Cap. Bozza, il Cap. Fe­lize, questi hanno mostrato un pien coragio contro l'inimico,