6 messa mano ai piombi delle reti e ad ogni altro utensile di pesca, per trarne nuovamente munizione ». (3) I russi però non desistettero dai loro intenti, e il 29 aprile 1807 il vascello di linea « Korablia » prese posizione a poca distanza da terra e cominciò un bombardamento spietato, che fece subire grande rovina alla città : anche la « Loggia », opera del famoso Sammichieli, fu gravemente danneggiata. L’indomani 7-800 uomini sbarcarono per dare l’assalto al forte Spagnuolo. Ma il generale Guillet, che durante la notte aveva ricevuto rinforzi dalla parte del porto di Socolica, fece una sortita contro la colonna russa che tentava di salire la collina di S. Catterina, e, colla baionetta spianata, la cacciò fin verso la spiaggia del mare, dove si dovette imbarcare con gran confusione sulla « Korablia » che prese il largo. Riusciti inutili i tentativi per impadronirsi di Lesina, i russi non tardarono a comprendere quanto più facile sarebbe stato per loro occupare l’isola della Brazza, non provvista di alcun luogo fortificato, che per la sua vicinanza al continente li avrebbe messi in relazione cogli abitanti della costa, dove contavano già degli aderenti. I russi, resisi padroni del porto di Milnà, sbarcarono delle truppe e, mentre l’isola veniva abbandonata dalla vice-delegazione e dall’autorità italiche, dalle quali era governata, formarono una superiorità locale a capo della quale misero Andrea Covacich da Pucischie. Da qui i russi cominciarono a stringere sempre maggiori relazioni col continente dalmato, alimentando nei dalmati lo spirito di rivolta, come si rileva dal rapporto del delegato di Macarsca che parlando dello spirito pubblico, pur affermando che « le ridicole milanterie dei russi, in più incontri sin’ ora battuti, restano confuse dalle magnanime imprese dell’ Immortale Sovrano », constata però che gli alarmi (sic) che cercano insidiosamente di spargere i russi nelle frequenti visite che fanno sul litorale (sic) del Primorie, il malcontento che qualche spirito inquieto procura di disseminare sul soggetto del nuovo dazio addizionale, lo stato di violenza, di angustia ed il danno inestimabile, che dal blocco de’ Canali vicini risulta a questo commerciante popolo, il timore di una vicina coscrizione, non so come introdottosi, tutte queste cause unite assieme non possono far a meno di formare qualche impressione sulle anime deboli... ». (2) E l’insurrezione parti dalla contea di Poglizza, (3) che avendo sempre goduto di privilegi e prerogative speciali che anche l’Austria aveva rispettate, capiva che la Francia non avrebbe fatto altrettanto. Difatti il Dandolo non sopportava che uno s:ato autonomo rimanesse nel cuore della Dalmazia, e il 26 agosto 1806 così scriveva: « È i1) « Il Regio Dalmata » - n. 17-25 aprile 1807. (2) R. Archivio di Stato - Zara - atti secreti - filza I - n. 327, anno 1807. (3) Antica contea sita tra Spalato e Almissa, di oltre 6000 ab.