5 stati superiori ai francesi. Bisognava però occupare un buon porto che servisse da base alle operazioni e Siniavin rivolse le sue mire di nuovo sull’ isola di Curzola che serviva di rifugio ai bastimenti dalmati, proteggeva potentemente il cabotaggio e rendeva i francesi padroni dello stretto canale. « Era un posto - dice il Marmont - nel quale un uomo di cuore poteva tener saldo almeno per 15 giorni davanti ad ogni forza nemica. Occorreva una successione di sforzi per prenderle: 1° sbarcare, 2° impadronirsi del maschio, 3° portarsi seco dei cannoni di grosso calibro, 4° far breccia, da ultimo impiegare un numero di giorni, che poteva essere aumentato dalla difesa più o meno lunga del maschio ». (*) Marmont perciò era sicuro che se fosse stato attaccato quel posto egli vi sarebbe giunto in tempo per difenderlo. Ma la debole difesa opposta dal generale Orfango fece sì che Marmont vi giungesse quando già Siniavin, appoggiato da numerosi curzolani, era entrato nella città arresasi. Un’ altra parte della squadra russa si accinse quindi ad occupare l’isola della Brazza di fronte a Spalato. Ma nuovi avvenimenti fecero sospendere quell’ operazione. Il 30 dicembre 1806 il sultano Selim dichiarava la guerra alla Russia, e 1’ ambasciatore francese a Costantinopoli, Sebastiani, si metteva in relazione con Marmont in vista di un concentramento di forze francesi in Dalmazia per soccorrere l’impero ottomano. Marmont accolse con entusiasmo l’idea che la Dalmazia potesse divenire base di operazioni che riguardassero la grande armata e si diede subito a far conoscere con cura tutti i punti della Dalmazia che offrivano minori difficoltà per entrare in Bosnia. Ma la catastrofe di Selim troncò tutti questi piani. Intanto i russi, già in possesso di Curzola, si accinsero ad occupare l’isola di Lesina, importante per la sua estensione e la feracità del suolo « la cui città omonima possiede un vasto porto che offre sicuro ancoraggio e sotto la protezione di un forte detto Spagnolo, dà quella sicurezza che non si trova nei porti deserti ». (“) Già nel dicembre del 1806 i russi con vascelli di guerra strinsero quell’ isola di rigoroso assedio per mare, ma dopo inutili tentativi, essendo stata validamente soccorsa dal generale Guillet, dovettero abbandonarla. La opposizione che i lesignani fecero ai russi venne lodata dal « Regio Dalmata » : « E’ degno di singolarissima lode il pronto e vigoroso coraggio dei Sangiorgiani : e ben ne dimostra la risoluta e ferma resistenza l’aver tutti d’accordo, dopo esaurita la scarsa loro provvisione in palle, 0 Marmont - Op. cit., pag. 425. (2) Cattalinich - Op. cit., pag. 103.