Bibliografia Dalmata Dr. O.jERONIM Setka: Hrvatska Krscanska terminologija. Tiskara « KaCié ». Sebe- nico, 1940. L’A., professore al liceo classico dei frati francescani di Sinj, si è accinto ad un’opera imponente e proficua, quella di raccogliere, anche per la lingua croata, il materiale atto a dare un’ idea degli influssi delle lingue ebraica, greca e latina sulla terminologia religiosa. L’ opera sarà divisa in 3 parti. La prima - quella presente - esamina i termini cristiani di origine greca ; la seconda - quella che attendiamo con maggiore curiosità -tratterà delle parole latine, e la terza - di maggiore interesse nazionale locale - svolgerà l’etimologia delle parole veterocroate e veteroslave. Però il Dott. Setka non è, fortunatamente, un compilatore arido, ma uno studioso che lavora con senso critico. Per ciò, nel pubblicare il risultato del suo esame di 237 parole ebraiche fondamentali, seguite da molti derivati, diretti e secondari, ha ricostruito - e premesso in questo libro anche per quanto riguarda i due seguenti - un quadro della diffusione nella penisola balcanica e della penetrazione nella lingua serbo-croata della terminologia religiosa ebraica, greco e latina; e questo quadro può essere letto con interesse e profitto anche dai non teologi. Il Dott. Setka spiega, cioè, come il dialetto ebraico aramaico, parlato da Gesù, sia stato adottato e trasformato dai Greci e da questi sia passato nella bocca dei romani, che lo diffusero anche nella penisola balcanica. Uno dei massimi traduttori dal greco in latino (la Vulgata) è stato il dalmata San Girolamo. Fra Setka constata quindi che i termini greci arrivarono fra i Croati indirettamente, attraverso la lingua latina, che ha avuto sul popolo croato, in ordine di tempo e per ragione di forza, un influsso di prim’ ordine, più forte della lingua greca, anzi più forte di quando si fosse creduto nei tempi passati. Non bisogna dimenticare che per lunghi secoli la lingua religiosa ufficiale dei Croati è stata la latina. Il Dott. Setka ci insegna inoltre che, in questo sviluppo, 1’ elemento greco ha esercitato la sua influenza sulla terminologia dogmatica croata, quello latino sulla liturgica e quello veteroslavo sulla morale. Ma per quanto grande sia stata la forza della c latinità balcanica », che ha agito sui Croati quale fonte e quale intermediario, l’A. ha voluto iniziare il suo lavoro colla terminologia greca, appunto perchè viene da lui considerata come una fonte, piuttosto che come un intermediario. Per incidenza l’A. mette in rilievo come l’influsso latino sugli slavi (croati) sia stato prima commerciale, poi bellico e infine religioso. E cita, a conferma, queste parole: Daska (discus), raCun (rationem), kum (compater), oltar (altare), poganin (paganus), kràcanin (cristiano), ieiinjati (jejunare), koleda (calendario). Antonio De Marassovich: Alessandro Petofi. Ed. Garzanti, Milano, 1940. Già altre volte ho avuto l’occasione di ricordare in questa rubrica le prime pubblicazioni di questo nostro comprovinciale, divenuto ormai uno studioso ed uno scrittore maturo. Col nuovo lavoro, biografico, sul più grande poeta lirico dell’ Ungheria, l’A.