38 essere lo schiavo verso la fine del ’300, quando la pratica della schiavitù nelle città dalmate era ridotta a casi sporadici e con fini ben diversi dall’asservimento puro e semplice dei propri simili. Ecco il relativo contratto : Carta emptionis duarum servarum, domine Helene cd Laurencij de Qambonino. (1367 - 5 ottobre) Dichoe Vlach Mirosi Chatonus de Morgasich per se suosque heredes et successores dedit vendidit et transactavit jure proprii in perpetuum domine Helene reliete cd Laurencij de Qambonino de Jadra, stipulanti et recipienti pro se et suis heredibus et suc-cessoribus, Bogoslavam et Coiam filiam ipsiusBogoslave de Bosina nundum ambas christianas effectas, ipsius venditoris servas et ancillas, cum omnibus filijs suis si quos in futurum habebunt, ibi presentes et se servas dicti venditoris fore, non dolio metu fraude aut malicia intervenien-tibus, set animo mero puro quieto et sincero, confitentes et aserentes, que Bo-goslava est annorum treginta vel circa et Qoia filia ipsius Bogoslave est annorum quatuor decim, ita ut admodo dieta emptrix cum suis heredibus et successoribus possit et debeat dictas servas cum filijs, si quos habebunt, habere et tenere pos-sidere vendere donare obligare et pro anima et corpore judicare omnemque suam utilitatem et voluntatem ex eis facere, sine contradictione dicti venditoris vel suorum heredum et successorum, quas quidem dictas duas servas promisit quoque dictus venditor stipulatione solempni, per se et suos heredes et successores, semper excalumpniare deffendere et guarentare contra unamquamque personam huius mundi de jure, sub pena quarti, qua soluta vel non, nichilominus dictus venditor cum suis heredibus et successoribus predicta omnia actendere teneatur, rato semper manente contractu et cum refectione omnium dampnorum interesse et expensis litis et extra et cum obligatione omnium suorum bonorum presentium et futurorum. Et hoc pro precio et nomine precij Ii-brarutn octuaginta, quos dinarios et precium dictus venditor guarentavit contentus et confessus fuit se manualiter habuisse Contratto di compera di due schiave ida parte di donna Elena, ved. del fu Lorenzo di Zambonino. (1367 - 5 ottobre) Dichoe Vlach di Miros morlacco da Morgasich, per sè ed i suoi eredi e successori, ha dato venduto e ceduto in perpetuo, avendone diritto, a donna Elena ved. del fu Lorenzo di Zambonino di Zara, contrattante per sè ed i suoi eredi e successori, le proprie schiave e ancelle Bogoslava della Bosnia e Zoia sua figlia, ambedue non ancora divenute cristiane, con tutti i loro figli se ne dovessero avere in futuro. Le stesse essendo presenti, hanno confessato ed asserito in piena scienza e coscienza di essere schiave di detto venditore e perciò sono da escludersi il dolo, il timore, la frode o la malizia ; la quale Bogoslava ha circa anni trenta e Zoia sua figlia anni quattordici. Cosi che detta compratrice, assieme ai suoi eredi e successori, possa e sia in diritto di avere possedere vendere dare donare impegnare e disporre a suo talento di dette schiave e dei loro figli, se mai ne avranno ed impiegarle a proprio vantaggio e secondo la propria volontà, senza alcuna opposizione da parte di detto venditore e dei suoi eredi e successori. Detto venditore ha inoltre promesso solennemente per sè ed eredi e successori, a detta compratrice e suoi eredi e successori, di rivendicare, difendere e garantire dette due schiave sempre e contro qualunque persona di questo mondo, impegnandosi con tutti i suoi beni presenti e futuri, sotto pena del quarto, la quale pena pagata o meno, tuttavia detto venditore assieme ai suoi eredi e successori, sia obbligato ad osservare tutto quanto precede, rimanendo il contratto in vigore, nonché sotto pena del-l'indennizzo di tutti i danni, interesse, spese di lite e di qualunque altra specie. Tutto ciò per il prezzo di lire ottanta di picc., che detto venditore ha confermato