18 al delegato di Zara Kreglianovich : « Vi è a Zara un certo Mascherelii, che fu fatto tenente colonnello e pensionato dall’ imperatore d’Austria, perchè in una data circostanza ha saputo tradire i francesi. Costui come potete ben credere è disprezzato da tutti quelli che lo conoscono. Questo piemontese o nizzardo non può essere qui che per motivi di spionaggio. È bensì vero che ha una quarta o quinta moglie alla Brazza, ma credo che non sia intenzionato d’ivi passare. Converrà dunque tenerlo sopravegliato ed al caso che vi riuscisse di rilevare qualche cosa di più, mel comunicherete... ». E difatti quando tentò di propagare l’insurrezione nell’ arcipelago di Zara, fu fatto prigioniero. L’ arresto del Mascarelli fece desistere l’Austria dall’ idea di proseguire nella conquista delle isole e dal tentativo di uno sbarco nel Primorie di Macarsca. Ma intanto gli inglesi si incaricavano di bloccare la Dalmazia per mare. Anche nell’ interno della Dalmazia c’ erano degli agenti austriaci che trovavano numerosi complici nella popolazione, e fra questi il Padre Do-rotich, che potè svolgere una grandissima attività in un viaggio attraverso Verlica, Sign, Almissa, Macarsca e la Brazza, dove si imbarcò su una nave inglese. Vedendo quanto lo spirito di rivolta, alimentato dall’Austria, fervesse in tutta la Dalmazia, Marmont cercò di sviare l’attenzione degli austriaci verso la Croazia, eccitando contro di essi i Croati Ottomani, che, avendo dovuto emigrare nel territorio turco dopo il trattato di Sistova (1791), si trovavano in miserrime condizioni e aspettavano quindi la prima occasione per riprendere Cetin e il suo territorio. Dietro consiglio di Marmont, il console di Francia in Bosnia, David, preparò un movimento che scoppiò negli ultimi giorni di aprile : i turchi incendiati i villaggi croati, si spinsero tant’ oltre che il generale Stoisse-vich dovette mandare alcuni battaglioni a protegger il territorio indebolendo così le proprie forze. E intanto le cose erano cambiate : la grande armata di nuovo vittoriosa avanzava verso Vienna e Marmont poteva riprendere la sua marcia per raggiungerla. Da Ostrovizza, dove nel maggio aveva di nuovo concentrate le sue truppe, Marmont si diresse a Kistagne, dove dispose tutto in ordine di battaglia : 1’ ala destra di 3000 uomini, era formata dalla colonna del generale Delzons, il quale avanzatosi da Knin prese posizione a Stara Staza. L’ala sinistra formata dalla divisione Montrichard, doveva custodire gli sbocchi della Zermagna ed eventualmente venire in soccorso della divisione Clausel, formante il centro e presso il quale si trovava Marmont. Questa divisione si scontrò sul monte Kita con gli austriaci, i quali furono fatti prigionieri in gran numero insieme al generale Stoissevich. \