71 si dilunga a ricordare vari episodi della vita, delle imprese marinare e della fedeltà dei Perastini alle glorie della Serenissima, che li aiutò e protesse per trecento settanta sette anni. L’articolo finisce colla riproduzione del noto discorso del capitano Viscovich, detto nell’ora della deposizione sotto l’aitar maggiore del vessillo di San Marco. « Dopo 144 anni, sulla martoriata terra dalmata, è tornato il segno di Roma, di Venezia, dell’ Italia ». o. r. La rivista « Lares » di Roma, organo del comitato nazionale italiano per le arti popolari, ha pubblicato nel fascicolo di agosto 1941 due articoli di argomento dalmatico che vogliamo segnalare ai nostri lettori. Uno è di Francesco Babudri, istriano, « Per la conoscenza della psiche in Dalmazia ». Secondo l’A. l’italianità della Dalmazia si basa su due elementi : la parlata e la tradizione popolare. E a conferma di questo suo asserto cita moltissime canzoni popolari (una specie di villotte) da lui raccolte a Mèleda, all’ Isola Lunga, a Sebenico, a Curzola, a Làgosta, a Cazza, ad Arbe, a Zaravecchia, a Spalato, aTraù, a Lissa, a Cattaro, a Zlarin. L’ altro è una raccolta di 175 « proverbi zaratini su /’ amore, la donna e il matrimonio », fatta dal nostro Luigi Bauch che, siamo certi, vorrà ancora aprire il sacco delle sue pazienti, ma preziose, ricerche. o. r. Giovanni Preziosi : Il documento segreto del tradimento adriatico. «La vita italiana», Roma, giugno 1941. Il direttore di questa rivista, che ha combattuto sempre in favore delle rivendicazioni adriatiche e dalmatiche, fa ora delle rivelazioni interessanti sulla lettera segreta del conte Sforza per la cessione di porto Baros alla Jugoslavia. Nel parlare della reazione svolta dagli irredenti dalmati, accenna all’ opera di Ghiglianovich, Salvi, Ziliotto, Tacconi, che avevano partecipato, nella sede della Rivista, alle sedute preparatorie per la costituzione della « Associazione.nazionale Dalmazia » ; e cita le parole pronunziate da Ercolano Salvi : « La Dalmazia, amici miei sarà fatalmente? italiana. Rinunziare^’totalmente ad essa è tale demenza 'che nessun italiano commetterà mai ; e'poichè non la si stronca senza ucciderla, bisogna prenderla „tutta, così com’ è per conservarne la essenza, il carattere, la funzione ». o. r. Zara nel ventennale della redenzione. La Federazione dei fasci di combattimento della Dalmazia ha avuto la felice idea di pubblicare per questa ricorrenza significativa e presaga un opuscolo, corredato da ben 72 fotografie, dalle quali il lettore può ricavare un’ impressione sintetica di quello che l’Italia ha fatto per Zara e per Lagosta nel campo della previdenza sociale, della vita economica e delle opere pubbliche e quello che Zara ha ricambiato sopratutto nella vita sportiva. Hanno collaborato per il testo il fascista Antonio Just Verdus e per le fotografie i fascisti Oddone Talpo, Biagio Cigliano e Perucich. I compilatori si sono ispirati al concetto che il presente, anche di Zara, sta in collegamento col suo passato, per cui Roma, Venezia e l’Italia fascista lasceranno in Dalmazia una catena indistruttibile. L’opuscolo dovrebbe essere diffuso tra i Dalmati « di nuovo acquisto » come una promessa sicura del destino migliore che li attende. o. r. ERMINIO TOClLj: Il controllo corporativo dei prezzi strumento della politica della congiuntura. Fratelli Bocca, Milano, 1941. L’A., che sta mettendosi in prima linea tra i dalmati, cultori di scienze cor-