40 non avevano soltanto importanza per i paesi slavi dell’ interno, in quanto colà approdavano le navi per scaricare principalmente il sale ad essi destinato e ritirare il piombo ed altri metalli da essi prodotti, ma anche perchè a quei mercati convogliavano abbondantemente gli schiavi ; 3) infine, quello che è più interessante, ci provano che l’italiano era la lingua d’uso di tutta la Dalmazia e non soltanto delle città dalmate ; ma mentre nelle città dalmate per opera dei notai i contratti venivano estesi in latino, la lingua originaria che ancora posteriormente, per molto tempo, ebbe la funzione di lingua ufficiale nel campo diplomatico, legislativo e forense, sui mercati invece, dove si incontravano gli slavi dell’ interno con gli abitanti delle città marinare, gli scrivani usavano la lingua parlata, cioè il volgare. 11 primo atto concerne la tradizione al mandante di una schiava acquistata circa tre mesi prima sul mercato di Narenta per suo conto. Esso presenta due caratteristiche degne di nota. Anzitutto il notaio riporta il testo originale, in volgare, della cedola d’acquisto ; in secondo luogo il mandante prende in consegna la schiava per il prezzo di 12 ducati, mentre il mandatario ne aveva sborsati soltanto 10. Vengono quindi corrisposti due ducati in più, per i quali non si rileva però se a titolo di rifusione di spese di vitto per i tre mesi, o per le spese di viaggio della stessa, o per le une e le altre, oppure infine se a titolo di commissione o senseria, comprensiva di ogni altra spesa. Suprascriptis millesimo (1377) et in- Nel millesimo (1377) ed indizione so- dictioneetdie vigesimooctavo(decembris). prascritti, addi 28 (dicembre). Al tempo Regnante ut supra. (') come sopra. (') Ser Bogdole filius ser Viti Rubey civis Ser Bogdolo figlio di ser Vito de Rubey Jadre ut homo sui juris et qui separatus cittadino di Zara, quale persona di piena est a dicto patre suo et prò se habitat capacità giuridica, che vive separato da in alia domo, cum uxore familia et ma- suo padre ed abita per sè in altra casa sarlcijs, per se suosque heredes et sue- con moglie, famiglia e suppellettili dome- cessores dedit et vendidit ser Colano cd stiche, ha dato e venduto per sè ed eredi ser Gregorij de Figaqolo civi Jadre et e successori a ser Colano del fu ser Gre- suis heredibus et successoribus, unam gorio di Figazolo, cittadino di Zara, ed servam nundum baptiqatam vocatam Sta- ai suoi eredi e successori, una schiava nislavam de Bosna, quam dictus ser non ancora battezzata di nome Stanislava, Bogdole dixit emisse ad petitionem dicti della Bosnia, che ser Bogdolo ha detto di Colani ut apparet vigore unius scripti in aver acquistato a richiesta di detto Colano, carta bumbicina, cuius scripti sigillati cum come consta in forza di uno scritto su cera rubea tenor talis est: carta bombicina, il tenore del quale scritto, sigillato con cera rossa, è il seguente: millesimotrecentesimo septuagesimo septimo die 2. de octubrio a Narente. (o Tuerdoie Scuosna vendo a ser Bogdulo de Ruso j (2) serva la qual si a nome Stanislava per duchati X in oro in pre- (*) Vedi nota n. 2, pag. 35. (s) « una ».