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appunto la si riscontra nel testamento del priore zaratino Andrea del 918 (‘) ; invece nei numerosissimi testamenti del 300, che pur contengono cospicui lasciti a chiese e confraternite, non se ne trova traccia, il che d’altra parte giusti-fica 1’ affermazione che a Zara gli schiavi dovevano essere allora molto pochi.
(continua)	Antonio Teja
       (‘) Testamentum Andraee, prioris Jadertini, anno 918, mense decembris: «... ego tantillus peccator Andrea prior... prò anima mea dimitto liberos Maruno cum uxore et filia ; et do ei vinea que comparavi de Costantino magistro ». - Nello stesso testamento manometteva anche altri schiavi, senza però far loro dei lasciti.
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     JLa nostta JLiblalia ptocuta con sollecitudine Libri a tioiste in qualunque, lingua. ¡Pieghiamo oolalci tlasmattala i Oostli pia-piati otdini, che malanno eseguiti con la massima aula e puntualità. Di nostio setoitio bibliogiaftico Vi segnalati, sema alcun impegno da patte Oostta, tutte le pubblicaiioni che potianno intalassatUi. ^f-aooiita indicatci in quala matelia colete essel tenuti al collante delle nooità.