13 E in Dalmazia si mantenne fede al latino ancora avanti nel sec. XIX. Per non parlare di altri, menzioniamo il Chersa, che ha tradotto in latino poesie del Monti e del Pindemonte; e Giuseppe Ciobarnich da Macarsca, morto nel 1852, che fu considerato quale un « Virgilio dalmata » per i suoi « Carmi imperatori » e il poema Dioclea, sempre ancora inediti. Naturalmente, anche fra Giunio Resti noi, come altrove, il latino fu sopraffatto dalla prepotente espansione degli idiomi nazionali, che lo sommersero ; ma il suo rigoglioso fiorire, la singolare tenace resistenza, di cui esso ha dato prova in Dalmazia, non è senza significato e va rilevata dovutamente. Scrittori italiani Connessa con questa letteratura latina, quasi complementare ad essa, in quanto i suoi cultori usarono con eguale perizia ambedue gli idiomi, fiorì insieme una letteratura veramente italiana di spirito, di forme e di lingua, nella