55 IL SEGNO DI DIO Sabato santo, sabato di Resurrezione e di Gloria, per la Chiesa e per noi. Non cantarono a mezzogiorno, le campane di Zara, per la resurrezione di Cristo ; (*) ma le sentimmo ugualmente, nei nostri cuori, glorificare Cristo e l’Italia, esaltare i nostri Caduti. Le campane di tutte le chiese le sentimmo dentro di noi celebrare la Pasqua della vera Resurrezione. E la domenica mattina, recandoci alla Messa in S. Francesco, nell’antichissimo, mistico coro, nel quale sembra aleggiare lo spirito del dolcissimo Poverello d’Assisi, aprimmo a caso un Breviarium Romanum e vi leggemmo : « Psalmus 77 VI. Et percussit iniminos suos in posteriora et sempiternum opprobrium dediti illis ». Ci parve il segno della Divina Provvidenza, il segno di Dio per la vittoria delle nostre armi, 1’ esaltazione dei nostri Caduti. AI VITTORIOSI Comando delle truppe del Presidio di Zara ORDINE DEL GIORNO N. 2 Ufficiali, sottufficiali, truppe delle Forze Armate del Presidio di Zara. In queste giornate storiche, non solo avete completamente assicurata la difesa di Zara, fiaccola di italianità in Dalmazia, ma con impeto travolgente avete portato il tricolore a Nona, ad Obbrovazzo, a Bencovazzo, a Zaravecchia, a Scardona, a Knin e in tutte le isole zaratine. Io, vostro comandante, vi dico che sono fiero di voi e che vi ringrazio per tutto quello che avete fatto. Presentiamo le armi ai nostri Caduti, inviamo un fervido augurio ai nostri feriti, fra cui, primo di tutti, l’eroico colonnello Eugenio Morra, e avanti, sempre avanti, per quelle mète che ci verranno indicate. Viva l’Italia ! Saluto al RE IMPERATORE : Viva il RE ! Saluto al DUCE : A noi I Zara, 15 aprile 1941-XIX. 11 Generale di Brigata Comandante EMILIO GIGLIOLI (*) Per un guasto sopravvenuto agli impianti della sirena d’allarme, il segnale d’incursione aerea nemica doveva essere dato con un colpo di cannone, quello di cessato pericolo col suono delle campane a stormo. Ecco perchè, in quei giorni, le campane non potevano suonare.