57 I sessanta gioni di fila dei "[onissaiiato ovile pei la Dalmazia.. Sessanta giorni di vita, in un’esistenza storica bimillenaria, non contano, veramente, più che una goccia nel mare. Se, tuttavia, in questo numero speciale di una rivista modesta, ma che potrebbe segnare una pietra miliare nelle vicende storiche della nostra travagliata provincia, parleremo di questo così detto « Commissariato », lo faremo colla coscienza eh’ esso rappresenta la terza fase della lotta ventennale, sostenuta dai Dalmati, per la riconquista della loro terra. In conseguenza dell’ infausto trattato di Rapallo, migliaia e migliaia di Dalmati avevano abbandonato le loro case per cercare asilo nell’ ospitale terra d’Italia. Un cumulo di circostanze avverse li aveva costretti, per quattro lustri, a rispettare gli interessi politici internazionali, superiori, della patria, ed a smorzare la voce del loro dolore. Ciò non pertanto tutti, simili chi alle lucciole e chi alle cicale, diffusero in tutta la penisola le loro speranze e la loro fede nella resurrezione e nella redenzione della loro provincia, per le medesime ragioni che avevano indotto Roma e Venezia ad espandersi nell’Adriatico. E’ stata questa la prima fase di pazienza, di attesa e di preparazione. E quando, nella maturità dei tempi, le armi d’Italia iniziarono la marcia contro la nemica tradizionale dei suoi confini orientali, da Zara, assediata, partì lo scatto che decise le sorti odierne della Dalmazia. E questa è stata la seconda fase, nella quale i Dalmati partirono, in prima linea, per la battaglia. La creazione di un « Commissariato civile per la Dalmazia » costituisce la terza fase, conclusiva, della riconquista della Dalmazia per opera di tutti gli Ilaliani, ma coi Dalmati in testa. Non a caso, nè senza un giusto criterio, è stato designato « Commissario civile » il Segretario Federale, capo dei fasci di combattimento della Dalmazia, Dott. Athos Bartolucci, ferrarese, ma che in otto anni di permanenza in Dalmazia aveva saputo assimilarsi perfettamente le aspirazioni irredentistiche dei Dalmati. Scegliendo i suoi collaboratori immediati a Zara e invocando da Roma l’invio di quanti più dalmati fosse possibile, egli ha voluto darci la soddisfazione di essere fra i primi nel ricon- 5