3 LA DOMINAZIONE FRANCESE IN DALMAZIA (Continuazione - v. fase. Ili, anno 1940) Se il Dandolo non potè mandare a compimento tutti i suoi progetti, ciò si deve alla cotinua irrequietezza della popolazione che non mancò di insorgere ogni qualvolta le si presentasse l’occasione. Durante tutto il periodo della dominazione francese, la Dalmazia fu agitata da continue guerre che dovevano ostacolare l’andamento regolare dell’amministrazione civile la quale inoltre trovò anche un ostacolo nella prepotenza delle autorità militari che volevano risolvere tutte le questioni colla spada. E quanto le sopraffazioni soldatesche di Marmont e dell’Armata nuocessero presso una popolazione che non aveva accolto volentieri i nuovi padroni, si vide subito quando Napoleone, la cui prima cura era 1’ esercito, ordinò anche in Dalmazia la leva mititare, secondo le prescrizioni del decreto di S. Cloud (31 maggio 1806). Essendo i dalmati rimasti liberi da un simile obbligo sotto i passati governi, era naturale che quest’ ordine li esasperasse e i primi moti insurrezionali non tardarono a scoppiare. II militare non potè reprimere questi movimenti colla dovuta energia poiché era occupato coi russi e montenegrini, volendo Napoleone ad ogni costo diventare padrone delle Bocche. E quanto ci tenesse al possesso di queste si comprende dalle parole che disse all’ ambasciatore prussiano Knobelsdorf, il quale come mediatore fra la Francia e la Russia era venuto in settembre a Parigi : « Non sa lei eh’ io voglio avere Cattare ? che io ho bisogno di Cattaro e che non ritirerò dalla Germania un solo soldato, finché non sarà condotta a termine questa faccenda?» Finalmente il 20 luglio 1806 il consigliere di stato russo Oubril e il generale francese Clarke stipularono a Parigi un trattato col quale appunto i russi si obbligavano di consegnare le Bocche di Cattaro, mefitre i francesi promettevano di sgomberare il territorio germanico che avevano occupato. Ma al generale Lauriston, mandato da Marmont a trattare con Sinia-vin, non riusciva di condurre a termine le trattative che i russi traevano per le lunghe, attendendo la ratificazione della loro corte. Quindi il Marmont pensò bene di migliorare le fortificazioni di Ra-