— 109 — « Mi sono persuaso delle buone intenzioni dell’ln-« ghilterra per il Principe e per la Serbia, e perciò « lavoro da qualche tempo in qua a far prendere alla « suddetta Potenza una influenza preponderante, mal-« grado l’agitarsi di un partito contrario assai potente, « che lavora per un’altra Potenza (la Russia). « L’Inghilterra e la Francia, e forse anche l’Austria « vogliono l’indipendenza della Serbia sotto l’alta so-« vranità nominale del Sultano e sotto l’autorità del « principe Milosch e dei suoi eredi. La Russia invece « vorrebbe che la Serbia le fosse moralmente sotto-« messa, che agisse solo per essa e col suo mezzo; « vorrebbe predominare in questo paese come in Mol-« davia e Valacchia, ma siccome il principe Milosch « non è uomo da lasciarsi menare pel naso, così la « Russia vorrebbe farlo cadere. « Sarebbe troppo lungo il darvi dettagli sopra questi « intricati affari; vi basti sapere che per ordine del « Principe lavoro col colonnello Hodges per sottrarre « questo paese alla dispotica influenza russa per met-« terlo, come la Grecia, sotto la protezione delle grandi « Potenze europee. Per ora pare che i nostri sforzi « otterranno qualche risultato, ma non si può preve-« dere se saranno coronati da successo completo. « Da quello che vi ho esposto, vi potete immagi-« nare, cari fratelli, a quale grande responsabilità ed « a quali pericoli io sia esposto in causa della posi-« zione delicata in cui mi trovo; perciò appena le « trattative saranno bene avviate, sono ben deciso a « ritirarmi. Il principe Milosch mi promette grandi « ricompense; egli è galantuomo e manterrà le sue « promesse, ma sonvi troppe difficoltà per la riuscita « perchè il partito russo è deciso a tutto, e la sua « azione viene appoggiata da.........