convinsero che quest’uomo di sentimenti così elevati e generosi era il solo, a cui si potessero affidare le sorti della nazione. Assopite le discordie, rinata la fiducia, Milosch potè riprendere con maggior energia le operazioni di guerra: attorno a Tchatchak ebbero luogo alcuni brillanti combattimenti, in uno dei quali i Serbi furono sconfitti : ma riordinati nuovamente per l’indomita volontà, ed energia di Milosch, rianimati dal suo esempio ritornano al domani al combattimento, sconfiggono questo grosso corpo di truppe turche (10 mila uomini circa) e lo costringono ad una ritirata precipitosa e disordinata, durante la quale esso venne completamente distrutto. Nulla più arresta il corso vittorioso di Milosch: dopo aver posto in fuga un corpo di turchi a Kra-goevatz, si porta colla maggior parte delle sue truppe a Posarevatz e quivi riporta un’altra brillante vittoria contro un grosso corpo di Délhis, la miglior truppa dell’impero ottomano; accorre quindi a Caranovatz. ove le truppe turche non osano resistergli e rinunciano alla difesa della piazza arrendendosi a discrezione e fidando nella magnanimità del vincitore. Fino a questo punto i Serbi ebbero a combattere contro le sole truppe turche che già occupavano la Serbia sotto il comando del governatore Soliman-pascià, il quale erasi rinchiuso nella cittadella di Belgrado, ove a stento si difendeva. Ma ora due potenti eserciti turchi si preparavano ad invadere la Serbia, l’uno 3 — Cuxingari.