— 104 — «.....Il risveglio quasi improvviso dei •« Serbi dalla loro lunga schiavitù ha stupito e sor-« preso i Turchi, i quali da secoli si erano avvezzi a « considerare questo popolo come privo d’energia ed « incapace di ribellarsi alla loro dominazione . . . «.....Le città di qualche importanza come « Belgrado, Semendria, Palèz, Posarevatz, ecc., sono « abitate quasi intieramente dai Turchi ; anche nei « grossi villaggi i Serbi non sono in gran numero. « Essi vivono in gran parte ritirati nelle montagne « boschive, riuniti in piccoli villaggi, dediti in gene-« rale alla pastorizia ed all’allevamento del bestiame, « che costituisce la loro principale risorsa . . . . «.....I Serbi vissuti tanti anni sotto la « denominazione turca avevano abbandonato quasi in-« tieramente gli studi letterari, ed ora sono pochi « quelli che sappiano leggere e scrivere. Scuole popo-« lari non ve ne sono; evvi qualche scuola pel clero, « ma esse sono così poco curate, che anche i preti « stessi imparano colla pratica le cerimonie del rito, « e poco si curano della loro istruzione..... « Qualche ricco negoziante mandò pel passato i « proprii figli in Austria presso Istituti d’educazione, « e questi pochi sono oggidì i soli, oltre il clero, che « posseggano qualche istruzione, cosa che li fa pri-« meggiare fra tutti..............