— Ili — «.....Il principe Milosch era pure passato « in Semiino, ma dopo quattro giorni rientrò improv-« visamente in Belgrado per tentare, anche a costo « della vita, di salvare il paese dall’anarchia; ma era « troppo tardi, e dovette abbandonare l’impresa ed « abdicare. « Io dovetti partire di nascosto e solo; la mia fa-« miglia mi raggiunse al domani accompagnata da un « amico. Ho dovuto abbandonare tutte le mie robe; « ma alcuni amici mi hanno assicurato che sarà loro « cura di vendere la mia piccola casa, i miei mobili « e il mio vigneto. Spero che riesciranno perchè evvi « il pericolo di confisca. « Ieri (era il 15 giugno 1839) ho preso congedo dal « principe Milosch; fu un momento penosissimo per « lui e per me; egli mi assicurò che non scorderà mai « i miei servizi, e che penserà alla mia posizione. « Sono certo che lo farà, ma anche gli affari suoi sono « ora difficili, e converrà attendere che..... Il dottor Cuniberti rientrò in Piemonte; ma poco tempo dopo (cioè nel 1843) fu richiamato dal principe Milosch, che si trovava allora a Vienna. Era già caduto dal trono il principe Michele, successore di Milosch, e regnava in Serbia Alessandro Karageorgevitch ; il partito degli Obrènovitch era stato soprafatto da una minoranza ardita, intraprendente e forte per l’appoggio dell’Austria, e pare che il decaduto principe Milosch fosse seriamente impensierito di un tale stato di cose. Ed a ciò accenna appunto il dottor Cuniberti nei seguenti brani di lettere dirette da Vienna ai suoi fratelli nei mesi di giugno ed agosto del 1843. «.....Non posso descrivervi la buona ac- « coglienza che ebbi dal Principe; mi abbracciò e colle