— 36 — d’ingegno perspicace e rara avvedutezza, essi seppero innalzarsi l’un dopo l’altro al più alto grado del potere. Karageorges è senza dubbio l’eroe della rivoluzione serba: fu lui clic diede il primo segnale della riscossa, fu lui che la organizzò, che la sostenne con indomita volontà: al suo amor patrio, al suo coraggio, alla sua avvedutezza debbono i Serbi il risveglio del sentimento di nazionalità e le loro prime vittorie: perciò egli salì giustamente primo fra i primi e venne acclamato capo della nazione. A tanta altezza non seppe mantenersi quel ferreo ingegno, rozzo troppo per potersi piegare a tempo opportuno alle fine arti di governo e non s’avvide che l’amor di libertà, che egli aveva saputo risvegliare fra i suoi concittadini, gli avrebbe contrastato un potere che egli voleva nelle sue mani assoluto e senza controllo. Alle prime discordie, alle prime opposizioni tentò porre riparo colla violenza: mal consigliato nel suo metodo di governo fece sorgere contro di sè un’opposizione formidabile sostenuta dalla Russia, che non voleva lasciarsi sfuggire la tutela di questa giovane nazione. Sfortunato nei suoi tentativi d’alleanza con Napoleone e coll’Austria dovette piegare la fronte ai voleri dello Czar: ciò gli fu fatale perchè d’allora in poi la nazione diffidò di lui ed in ogni sua mossa di governo vedeva un tentativo di un colpo di Stato. Tutti questi fatti fecero vacillare la sua fermezza : si affievolì in lui a poco a poco quella fibbra ferrea, quella volontà indomita e tenace, che fino allora l’avevano sostenuto e fatto pri-