— 56 — peso della guerra di Crimea, si apprestava a riprendere e riaffermare in Serbia la sua influenza: ad essa si unirono Voutchitch, e lo stesso Garaschanine, malcontenti della politica indecisa del Principe, che si era ciecamente abbandonato ai Nenadovitch, suoi favoriti, ed al console austriaco diventato l’arbitro di una situazione difficilmente sostenibile. Difatti il Principe, spinto dall’opinione pubblica e dalle insistenze dei più influenti personaggi della nazione, dovette richiamare al potere il Garaschanine e convocare suo malgrado nel mese di novembre del 1858 la grande Assemblea (Skouptchina), la quale appena riunita gli chiese severo conto dei suoi atti di governo, specialmente per quanto riguardava la politica seguita verso la Eussia. Il Principe cercò reagire ed appoggiato dal console austriaco e dal pascià turco residente in Belgrado tentò un colpo di stato dichiarando sciolta l’Assemblea. Ma questa, forte dell’appoggio della nazione, resistette e proclamò invece la decadenza di Alessandro Karageorgevitch, il quale dovette suo malgrado abdicare e lasciare la Serbia. Si costituì immediatamente un governo provvisorio con a capo il Garaschanine e dopo pochi giorni l’As-semblea nazionale decise d’investire nuovamente della dignità principesca la dinastia degli Obrènovitch e rielesse principe della Serbia il vecchio Milosch Obrènovitch, che era stato costretto dalla nazione stessa ad abdicare ed esulare nel 1839.