— 101 — probabile che a decidere il Re al grave passo abbiano influito i consigli altrui e la volontà propria. Uomini e fatti sono troppo vicini a noi per poter pronunciare sovr’essi un giudizio definitivo ed imparziale: giova perciò fermarsi alle supposizioni ed alle congetture senza fondare sovr’esse un’opinione assoluta e lasciare ad altri la cura di appurare, in epoca più lontana, i fatti, esporli nella loro integrità e commentarli con sicurezza di giudizio. Al re Alessandro I, che entrò in modo cosi energico e risoluto nella vita politica, sorride l’avvenire: a lui non mancano gli insegnamenti del passato per dimostrargli che non si urta impunemente contro le aspirazioni d’un intero popolo: egli è giovane ardito ed intelligente: ha coraggio e tatto: gode popolarità grande e può accarezzare la speranza di realizzare il sogno di tutti i Serbi, la ricostituzione cioè dello impero del gran Douchau. Sarà Egli il Re degli slavi dei Balcani? Ciò sembra difficile allo stato attuale delle cose perchè la Serbia e la Bulgaria sono oggi nettamente separate dalla loro linea di condotta politica e gelose entrambe della loro nazionalità e della loro indipendenza: forse un’unione personale dei due Stati sotto lo stesso Re potrebbe facilitare la formazione di un grande Stato slavo nella penisola balcanica, alla cui costituzione non si opporrebbero certamente l’Austria e la Turchia, perchè esso formerebbe sempre un serio ostacolo alle mire della Russia su Costantinopoli.