— 16 — d’indipendenza vinta dai Serbi: sui campi di Kjupria essi conobbero di potersi misurare con speranza di successo col secolare nemico: sui campi di Kjupria la Serbia vendicò il disastro di Kossovo e risorse come nazione. Dopo la vittoria di Kjupria si riunì un’assemblea, che gettò le fondamenta di un futuro governo: Ka-rageorges fu eletto Vosd (capo, principe) della Serbia e fu istituito un Sinodo o Senato per coadiuvarlo nel governo e nello apprestare i mezzi per continuare la guerra d’indipendenza. Con questi buoni auspici comincia l’anno 1806: l’esercito serbo, ben preparato ed opportunamente collocato, attende con tranquillità e sicurezza l’approssimarsi del nemico. I Turchi avanzano sulla Drina e sulla frontiera di Nicha con due eserciti di circa cinquantamila uomini caduno: i Serbi, inferiori di forze, trincerati in buone posizioni, resistono con successo alle sover-chianti forze nemiche e ne arrestano la marcia. Ka-rageorges è l’eroe di questa titanica lotta: accorre or verso Nicha, or sulla Drina ove maggiore è il pericolo: con miracoli di valore, d’energia e di perspicacia ripara qui ad una sconfitta, là riporta una nuova vittoria: il suo esempio, la sua costanza, la sua fede nell’avvenire della patria centuplicano le forze dei suoi : tutti cercano di emularne le gesta, ma sopra tutti comincia a distinguersi in questa memorabile e gloriosa campagna il giovane Milosch Obrènovitcb. Malgrado però tanto eroismo, i Serbi avrebbero do-