GLI SCRITTI A STAMPA DI EDGARDO MADDALENA Zara, 1 novembre 1867 - Firenze, 23 dicembre 1929 Dalla patria Zara, dove nacque il 10 novembre 1867, Edgardo Maddalena ebbe in dote l’ammirazione e 1* affetto per Venezia, che nell’ Adriatico irredento fu sinonimo di Roma e d’Italia, e la passione per il costume paesano e 1' arte che vi s’inspira, soprattutto nella commedia del Goldoni, al cui studio dedicò la sua vita. La prima lettura cui s'interessò furono le Memorie del Goldoni, e fu questo anche il primo volume della sua Collezione che poi, per il bisogno di possedere gli strumenti del suo lavoro, egli ampliò ad una ricca e preziosa raccolta da lui destinata in dono alla « Casa di Goldoni » di Venezia. La collezione (lettere autografe del Goldoni, 250 commedie tradotte nelle più varie lingue, tutte le edizioni più pregiate ed i libri essenziali pubblicati intorno al commediografo ed alla sua opera in Italia e all’ estero) tanto si identificò con lui che intorno ad essa egli scrisse, pochi mesi prima di morire, le sole sue pagine autobiografiche (pubbl. nella Rivista Dalmatica del luglio 1930 insieme con un caldo ricordo biografico dedicatogli da Ildebrando Tacconi). Compiuti gli studi del Liceo a Zara, si inscrisse nel 1885 alI’Università di Vienna, dove ebbe a maestro il dalmata Adolfo Mussafia. Nel 1891 conseguì la laurea in lettere presentando una tesi sul Goldoni giudicato dal Baretti, che dovette redigere in tedesco {Baretti's Urtheil iiber C. Goldoni); non la pubblicò nè si occupò più del Baretti. Cominciò sin d’allora una serie di studi intorno a singole commedie del Goldoni, considerate così nelle loro fonti come nell’accoglienza che ricevettero da parte del pubblico e dei critici anche fuori d’Italia. Le biblioteche di Vienna che offrivano al suo interesse per queste ricerche il più copioso alimento, l’ufficio di lettore per la lingua italiana che ottenne nel 1891 presso 1’ Università (alla cui Biblioteca fu addetto dal 1891 al 1893) e forse ancor più il suo matrimonio con la figlia dell’ illustre clinico prof. Bam-berger lo legarono a Vienna, dove, dal 1893, tenne anche il posto di professore di lettere italiane presso 1’ Accademia di commercio. Ma l’animo suo fu