40 role di Giorgi, evidentemente riflettendo a ciò che deve rispondere) - Quello che Ella, signor Avvocato, mi chiede entrerebbe senz’ altro nella sfera del più assoluto segreto di ufficio. Se ci fosse tra gli atti del Brefotrofio anche la più lieve traccia, della madre del soldato mutilato, cui Ella accenna, se qualche altra persona dell’ ufficio sapesse anche privatamente, qualcosa, mi sarebbe assolutamente vietato di dirgliela. 11 segreto d’ufficio correrebbe di pari passo col segreto personale, inesorabimente impostoci. Senonchè, appena il Signor Commissario del Brefotrofio mi trasmise la lettera di cui si tratta, io feci delle ricerche nei registri dell’ Istituto ed ho constatato che presso il nome del soldato - che figura in calce allo originale della lettera e non nella copia pubblicata dal giornale, non c’ è il nome nè del padre, nè della madre... Giorgi (fa un impercettibile segno di sollievo). Emma (contrariata vorrebbe interloquire). Gualdo (continuando dopo una lieve pausa) - 11 Commissario, evidentemente commosso alla lettura di quella lettera, che è un capolavoro di profonda, sentita nostalgia materna, sprigionatasi dall' animo straziato di un morente, non ha potuto trattenersi, anche come illustrazione della sua tesi del necessario riordinamento degli istituti brefotrofici, dal darne copia al giornalista che lo intervistava. Ma con tutto il rispetto a lui dovuto, ha fatto male. Chi sa quante fantasie non si sono inutilmente scaldate a quella lettura, fantasie che sarebbero del resto l’espressione troppo tardiva ed estemporanea di un sentimento che, a conti fatti, non era mai sussistito e sussiste, se mai, solo per la singolarità del caso... Emma (risentita) - Ella, signor Direttore, non può saper tutto... e si mostra involontariamente cattivo verso chi, senza colpa, ha sofferto invano ciò che era umanamente possibile. Giorgi (alzandosi e rivolgendosi ad Emma) - II passo lo abbiamo fatto. Col Signor Direttore - sia pure di fronte alle sue reticenze troppo trasparenti e che noi dobbiamo rispettare, che anzi apprezziamo - parmi inutile l’insistere e non possiamo che troncare il disturbo della nostra visita. (Il Direttore ed anche Emma si alzano. Il Direttore si inchina). Giorgi - ... Vuol dire (rivolgendosi ad Emma) che cercheremo altrove... Non ho mai esaminato, in rapporto a quello che ci interessa, le carte lasciate da vostra zia, la contessa Boldù. Chi sa che tra quelle carte non ci sia qualche traccia. Gualdo (rimanendo vivamente scosso alle ultime parole di Giorgi) - ..... Che ha detto, avvocato ? Ha nominato la Contessa Boldù ? Emma (riattaccata ad un filo di speranza) - Sì, la Contessa Boldù, mia zia paterna, di cui io sono 1’ erede universale. Essa era 1’ unica depositaria del segreto che mi tormenta... Prima di diventare la moglie del prof. Col-lalto, io ero una signorina Boldù... Gualdo (nel mentre Giorgi, prevedendo qualcosa, si morde le labbra per la