ingiusta davvero, facciamone intorno il silenzio, piuttosto che farne un pettegolezzo letterario ; giacche essa emana da un alto tormentato spirito, che ci ha dato ben altra misura della sua grandezza, sicché anche la sua fallace umanità dolorosa possa trovare nella nostra intelligente comprensione il rispetto, eh’ è dovuto a una grande vita sofferta con coerènza eroica, per fedeltà disperata a una idea. Si può tutto discutere di Nicolò Tommaseo, i suoi prin-cipii, la sua arte, la sua critica, la sua politica, che son zeppe di contraddizioni e di mende, ed offrono ad ogni untorello facile il fianco all’attacco, ma non si può dubitare della realtà morale di Nicolò Tommaseo, che si impone, nella sua drammatica sincerità di pensiero e di vita, come un esempio quasi unico di rettitudine. Nessuna indiscrezione di letterato può ormai ridurre, ai nostri occhi, la statura morale di questo fierissimo uomo, travolto da tanto ardore di Dio, convulso di tanto spirituale tormento, esempio d’impeto ardente, di ostinazione generosa, di severità acre in sè stesso e in altrui, di sua propria mano quasi martire di sè stesso; il quale, per la rettitudine ferrea del carattere, per la volontà implacabile, con cui dominò i contrasti dell’ animo, è come un’ espressione potente del cuore di questa nostra Dalmazia, cosi selvaggia e diversa nella convulsione nuda dei suoi macigni infecondi. Ildebrando Tacconi