32 « Illustre e Venerando Signore, Mi pregio di offrirle in omaggio un esemplare del primo volume de’ miei Ricordi biografici. Desidero eh' Ella possa gradirlo con quel cuore con cui io sono lieto di presentarglielo. S' Ella avrà tempo di farsi leggere tutto il volume, ho speranza eh’ Ella vorrà approvare l’intento che mi mosse a scrivere. Ma, poiché i Ricordi ebbero la fortuna di riuscire graditi al pubblico ed è assai probabile che alla seconda edizione ne succeda presto una terza, io ardisco pregarla di volermi, senza riguardo, rilevare tutti gli sbagli eh’ io possa avere commessi scrivendo. Io credo eh’ Ella abbia conosciuto presso a poco tutte le persone delle quali ho discorso. Nessuno meglio di Lei potrebbe dirmi se io abbia detto il vero o s’ io mi sia ingannato. Cercai di tutti, per quanto m’ era possibile fornire i caratteri principali; di alcuni, per riguardi specialissimi, rilevai i pregi, dissimulando i difetti; studiai, per quanto mi fu possibile, mantenermi imparziale e far tacere le passioni, dalle quali io non sono naturalmente libero più d’ alcun altro. Degli scritti suoi Ella mi fa carico perch’ io abbia ricercato i meno importanti ; ma io spero eh’ Ella non comprenda tra questi il Dizionario de’ sinonimi e il Dizionario estetico de’ quali io faccio stima grandissima. Si compiaccia indicarmi quegli altri, ond’ io possa riscontrar meglio le qualità del suo ingegno stupendo. Poiché, per quanto mi sia stato riferito eh’ Ella mi stima a Lei avverso, io posso assicurarla che nessuno di quanti volgono pensieri diversi dai suoi è più di me sinceramente desideroso di rendere onore alla nobile fierezza del suo carattere ed all’ altezza del suo meraviglioso ingegno. Io non ho finito di dire di Lei ; verrà giorno, ed io mi auguro eh’ Ella viva lieto e sereno fino a quel giorno, in cui io tornerò a scrivere in modo più ampio e più storico della nostra letteratura contemporanea ; si vedrà allora qual conto io faccia dei beneficii arrecati all’ Italia dall’ opera sua. Ma intanto Ella, se può, non isdegni aiutarmi, a far meglio quel pò di bene eh’ io mi sono proposto di fare. I Ricordi sono a me un mezzo di studio, mentre servono ai giovani d’eccitamento non ingeneroso. Io penetro, cogli aiuti eh’ essi mi offrono, in molti caratteri a primo aspetto invisibili delle nostre lettere, ed ho poi anche il vantaggio insigne d’imparare, in grazia de’ vivi che parlano, a conoscere in parte alcuni de’ nostri grandi che hanno parlato con essi. D' ogni consiglio, d’ ogni giudizio, d’ ogni notizia faccio tesoro, perchè mi lusingo d’ arrivare un giorno, per forza del mio volere affinato ; a quella serenità quasi religiosa che si richiede per comporre un profondo libro di storia. Ora ciò che mi preme è il vivere; poiché essendo la mia vita operosa non pure in ogni giorno ed in ogni ora, ma posso aggiungere in ogni minuto, e con alcuni fini alti e determinati, ho speranza di potere, com’ io arrivi in cima al colle, mandare un po’ di luce viva per rianimare intorno a me il nuovo