50 Già nel sec. XI risulterebbe « castrum Aurannae », (') ed il convento benedettino, che vi sorse, dedicato a S. Gregorio (e non a S. Giorgio come alcuni erroneamente scrissero) fu donato da Zvonimiro Demetrio, dopo aver cinta la corona reale (19 ottobre 1076), « cum omnibus mobi-libus suis et immobilibus » a papa Gregorio VII, il famoso nemico d’ Enrico IV imperatore. Il dono fu effettuato perchè il pontefice gli aveva inviato, latore della corona, il prelato Gebizone, del convento benedettino di S. Alessio in Roma, e il convento doveva servire ai bisogni dei legati papali quando passavano da quelle parti. Vi erano aggiunti 200 bisanti d’oro da versarsi annualmente alla S. Sede. (2) Nel 1138 il re d’Ungheria Bela II vi istituì un cospicuo priorato di cavalieri Templari (8) e donò a questi il convento di S. Gregorio con le terre annesse; e quei frati cavalieri costruirono oppure rinforzarono il castello, che poteva anche essere un’ evoluzione di un monastero munito, come si ebbe in molti luoghi. Inoltre acquistarono numerosi possessi in Dalmazia e grande potere; ottennero la fortezza di Tenin, (4) i castelli di Gliuba (5) e di Clissa (1217), (6) conventi o chiese o poderi a Zara, a Spalato, a Nona, a Podgrage, a Sebenico, (7) oltre a beni che verranno ricordari in seguito. Bela II avrebbe veramente fondato due priorati di Templari, l’albense in Ungheria e 1’ auranense in Dalmazia, questo sottoposto al primo. (8) Andrea II d’ Ungheria avrebbe invece creata una commenda in Ungheria (1217) mettendovi a capo il granmaestro Ponzio della Croce, elevato al grado di Viceré di Croazia e di Dalmazia. (*') A suffragare questo asserto il Bianchi (10) riporta un passo, che risulta in un documento steso tra i Templari di Vrana ed i monaci benedettini di Tcon, ov’è detto: «Arino Christi MCCXII ego Frater Pontius de Cruce humilis Magister Militiae Templi per Hungariam et Sclavoniam, et Locumtenens regius in Croatia et Dalmatia ». (*) Madirazza Fr. : «Storia e costituzione dei comuni dalmati», 136. Vedi pure Lago, II, 367. (2) Kukuljevic I. : « Codex diplomaticus », I, 152. Racki Fr. : « Monumenta », 104. Per notizie su altri soggetti aggiunti alla donazione vedi « Zara.. », II, 360-61. (3) Lago, I, 166 e II, 368. (4) Piccolo Yriarte, 290; secondo questo autore possedettero anche Cattaro. (f) Vedi mio lavoro « Gliuba in Dalmatino •» del 1938. (6) Lucio G. : «Memorie di Tragurio», 31. Lago, I, 191 e II, 369. C) Bianchi : « Zara... », II, 361. Madirazza, 128 e 136. (8) Farlati : op. cit., I, 155-56. (9) Freschot C. : « Memorie historiche e geografiche della Dalmazia », 288. (10) Bianchi: «Zara...», II, 361.