5 Nel momento in cui la scienza cessa di essere induzione pura per divenire indagine rigorosamente deduttiva, e col progressivo diffondersi del metodo sperimentale, sorge la necessità dello strumento di ricerca della macchina, dell’ambiente di lavoro, del laboratorio, insomma di un sistema complesso che offra mezzi idonei al conseguimento di concreti risultati. Tuttavia il laboratorio e l’istituto scientifico che si presentano come elementi squisiti di organizzazione, non escono dai limiti delle possibilità del ricercatore singolo o di un gruppo di ricercatori, i quali lavorano isolatamente per perseguire proprie finalità specializzate : ciascuno di questi scienziati si è riferito più o meno frequentemente ai più importanti ritrovati scientifici offerti dalla scienza storica o da quella contemporanea, ciascuno di essi continua, applica o realizza un precedente risultato di lavoro scientifico altrui senza però arrivare ad un col-legamento sistematico tra scienziato e scienziato, scuola e scuola, movimento e movimento. È in questo senso ed in queste proporzioni che la collaborazione assume la forma più spiegata e completa, e rispetto ad essa riescono ancora insufficienti le attuali organizzazioni accademiche od i consigli scientifici superiori, i quali vivono e operano solamente nella reciproca conoscenza dei lavori dei propri soci o per un controllo burocratico e magari fiscale. Tutto ciò riesce inadatto ad ordinare il lavoro scientifico secondo le necessità espresse dalla Carta della Collaborazione la quale parte dal presupposto che la ricerca scientifica abbia da essere libera e potentemente aiutata dalla organizzazione dei mezzi e dell’ambiente nei quali si svolge la ricerca. Questa Carta della Collaborazione Scientifica enuncia i principi fondamentali del lavoro scientifico organizzato, quale risponde alle necessità e alla logica del nostro tempo. Ammessa la necessità di un principio organizzativo come sistema per la indagine scientifica futura, sono da superare due apparenti ostacoli i quali si rivelano a prima vista in contraddizione col principio della libera iniziativa individuale, nota fondamentale del lavoro scientifico. Tali ostacoli apparenti prendono il nome di burocrazia e di gerarchia. Il primo è superato colla applicazione del principio dell'autonomia associativa, in forza del quale la limitatissima burocrazia necessaria — in ogni caso di gran lunga inferiore alla burocrazia che regola la attuale vita scientifica — non pesa sulla libera ricerca, imponendovi necessariamente delle strettoie : il carattere individuale del lavoro scientifico e l’apporto personale di ogni singolo ricercatore sono e rimangono sempre — nel quadro della Carta — alla base del progresso della scienza. La collaborazione scientifica va ordinata in modo da apprestare i mezzi e l’ambiente ai singoli liberi ricercatori, in modo che l’organizzazione sia concepita a loro esclusivo servizio (Dichiarazione Vili e IX). La ricerca scientifica così sistemata ed attuata, rispondendo a caratteristiche rigorose ed unitarie, rompe nel tempo e nei metodi le contraddizioni e le dispersioni della ricerca isolata. I vantaggi della organizzazione così intesa si risolvono in pratica