LA CARTA DELLA COLLABORAZIONE SCIENTIFICA ci 3 I principi enunciati nella « Carta della Collaborazione Scientifica » non hanno bisogno di una premessa teorica che li giustifichi. Essi non sono e i dati di un processo storico, quello della scienza, e riflettono, in un mpo particolare, le esigenze sociali della civiltà moderna ; tali principi no nei fatti prima che nella coscienza individuale : esprimono quindi une necessità e non punti programmatici. Il programma non ne potrà sere che una logica conseguenza, aderente alle condizioni reali, perchè isurato sul passo di tali principi. II posto che avrebbe occupato una premessa teorica inconsistente, invece dedicato ad alcune righe introduttive alla Carta : ci è così concito di rimediare al rigore sintetico imposto dall’enunciazione dei prin-i nelle relative dieci « dichiarazioni ». Uno sguardo alla storia della scienza persuade della naturalezza di che nelle dichiarazioni si è categoricamente affermato : storia di un gl aduale approfondimento della conoscenza umana e perciò di una progressiva differenziazione nel campo delle indagini. Lo sviluppo di scienze particolari segna l’emancipazione della scienza dall’astratto filosofico. Ciò risale a tempi remoti ; già all’inizio del IV secolo a. C. si era riu-sj iti a capire che lo studio di determinati gruppi di problemi poteva svolgersi indipendentemente da una concezione filosofica universale, deposi-. Il ria di quell’unità cosmica che rispondeva ad una esigenza dello spirito speculativo ; si era anzi riusciti a capire come tale indipendenza fosse necessaria. Accanto alla filosofia si ebbero allora la matematica, l’astro-n 'mia, la medicina ; era una prima differenziazione. Mentre la matematica e 1 astronomia raggiungevano presto sicurezza di principi e uscivano nella a struzione di un sistema, la medicina non superava la sua base empirica M '■> al contrario, sapeva rinunciare all’appoggio metafisico. | Nella conoscenza del mondo esterno, le leggi dei numeri e delle forme, B ¿disfacendo alla inclinazione della intelligenza umana verso l’astratto e lo schematico, furono più facilmente conquistabili di quanto non lo j| rono i principi e le qualità fisiche e chimiche della materia ; e tutta la noscenza esterna precedette naturalmente la difficile e complessa analisi idi uomo, considerato nell’aspetto organismico e in quello psichico. M * A- CXXX - v. 125